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A San Miniato un convegno su Maria Maddalena d'Austria

Maria Maddalena d’Austria era nata a Graz nel 1587, ma a lei si deve l’elevazione a città di San Miniato e poi il suo diventare diocesi nel 1622, togliendo a Lucca il dominio non solo religioso, ma anche economico, su una vasta area che attraversa più province, cioè Pisa, Firenze e Pistoia.

Maria Maddalena veniva chiamata la Regina di San Miniato e quest’anno, in occasione dei quattrocento anni dalla fondazione della Diocesi, non si può non parlare di lei, all’interno del progetto Dido, Storie di Donne, che il Comune di San Miniato promuove in vari luoghi della città e delle sue frazioni, con varie collaborazioni.

Stavolta oltre agli abituali partner, si sono aggiunti la Curia Vescovile e il Comitato manifestazioni popolari. Quest’ultimo per i costumi del corteo storico che accompagneranno la serata, in particolare quello di Maria Maddalena. L’altro per il luogo dove si svolgerà l’evento, cioè i saloni di rappresentanza della Curia Vescovile, un luogo splendido, anche se poco noto ai sanminiatesi.

Il pomeriggio è fissato per sabato prossimo, 4 novembre alle ore 16, quando in molti daranno vita a questa memoria, che sarà celebrativo, ma a volte anche un po’ dissacrante. Infatti, le donne della Commissione pari opportunità, reciteranno un famoso sonetto del poeta Averardo Genovesi, dove Maria Maddalena viene chiamata “tedesca mammalucca”, San Miniato è una “città bicocca” e i sanminiatesi “un popol che nulla fa e tutto pilucca”, insomma tutt’altro che complimenti, anche se oggi è possibile storicizzarli. Così come è possibile guardare in prospettiva storica, il monumento mutilato posto da Dilvo Lotti, in cima a via Del Bravo e anche la vicenda della diocesi, così come ce la rappresenteranno Alice Bachi, l’attrice, e Luca Teristi, il regista, nel loro film su Maria Maddalena e anche il gruppo teatrale di Ines e Roberto, che si cimenterà in un testo di don Francesco Ricciarelli, con la rappresentazione di un grande banchetto, al quale – su invito della granduchessa, ci saranno tutti vescovi dal 1622 a oggi, con una lettura spostata sul grottesco, piuttosto che verso la verità storica.

Insomma, un pomeriggio intenso, con altre sorprese e con un finale (intorno alle 18) dedicato alla prevenzione del tumore al seno, presso il ristorante Pepe Nero, in collaborazione con l’associazione Astro: un aperitivo in rosa per raccogliere fondi a favore per l’associazione.

Fonte: Ufficio Stampa

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