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"Dopo i lavori, aule allagate": opposizioni sconfortate sulla scuola di Ponte a Egola

Non c'è pace per l'Istituto Comprensivo di Ponte a Egola.

Dopo un inizio d'anno scolastico a rotazione su due turni per tutti gli alunni della scuola media, per un ritardo “dovuto al protrarsi di lavori necessari e non rinviabili” per eliminare una situazione di criticità (nota da mesi) dei solai di due aule, (tra l’altro gli edifici ove ha sede la scuola sono stati oggetto di studi tecnici che hanno evidenziato innumerevoli elementi di criticità dell’edificio, anche in normali condizioni statiche), si è svolta poco più di una settimana fa l'inaugurazione in pompa magna, con la presenza anche di esponenti della Giunta Regionale Toscana, di lavori di efficientamento e di installazione del “cappotto” nei locali destinati alle scuole elementari per un costo complessivo di 700 mila euro.

A pochi giorni da questa inaugurazione lunedì 23 ottobre gli alunni di alcune classi sono stati rimandati a casa perché il tetto si è riempito d'acqua, alcune aule si sono allagate, è caduta una plafoniera, lo scolo delle acque dal tetto è stato ostruito, secondo le dichiarazioni del Sindaco, da una bottiglia lasciata sul tetto durante i lavori.

Come sempre il Comune ha preferito, in questa come in tutte le altre situazioni relative alla scuola di base, operare con rattoppi per fronteggiare l’emergenza: rattoppi che, oltre a lasciare un tessuto pieno di buchi che si manifestano puntualmente all'inizio di ogni anno scolastico, hanno avuto un costo complessivo che avrebbe indubbiamente potuto consentire almeno l'avvio di un processo di razionalizzazione del sistema delle scuole di base intorno a una rete adeguata di poli scolastici.

Ma da questo orecchio il Comune non ha mai voluto sentirci.

Come non ha mai voluto sentirci sulla proposta, lanciata dai gruppi consiliari di opposizioni, di progettare una soluzione strutturale alternativa, magari intervenendo nell'ambito dei processi di ristrutturazione delle aree di concerie dismesse, prendendo atto della difficoltà e dell'estrema onerosità di una definitiva messa in sicurezza dell'attuale sede scolastica del Comprensivo “Buonarroti”.

L'Amministrazione preferisce invece baloccarsi nella progettazione di una sede definitiva del Liceo Marconi nell'area, oggi completamente libera da edificazioni, tra Ponte a Egola e Molino d'Egola, che chiaramente non verrà mai realizzata, viste le criticità di natura idrogeologica evidenti anche a occhio nudo, oltre che la palese contraddizione col principio di ridurre il consumo di suolo non edificato.

L'ultimo episodio -l’allagamento della scuola elementare-non è che l'ennesima conseguenza di una incapacità e volontà di programmazione, ma forse anche l’effetto dello smantellamento dei servizi tecnici del Comune, messi nell'impossibilità di operare anche un minimo controllo sulla qualità dei lavori dati in affidamento. Tutto questo si risolve in uno spreco di denaro pubblico e in disagi alle famiglie, e giustifica il pessimismo espresso spesso dai cittadini in occasione di opere pubbliche realizzate dal Comune, attraverso espressioni quali “speriamo che duri” o “vediamo come va”, che mai sono così appropriate come nei casi suesposti.

E' ormai troppo tardi perché questa Amministrazione possa operare una svolta. Ci auguriamo che siano gli elettori a operare una rottura di una situazione divenuta non più accettabile.

 

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