Referendum Empoli, il punto a metà del percorso: "Nel 2025 ancora in tempo per fermare la quotazione in borsa"
Manca metà del cammino per la campagna referendaria di Trasparenza per Empoli e degli altri soggetti che stanno lavorando per ottenere 3.500 firme da presentare entro il 20 dicembre agli uffici comunali di Empoli per indire il voto popolare sulla multiutility e sulla quotazione in borsa. Dei 4 mesi necessari ne sono passati due e il comitato, pur con le dovute scaramanzie, si dice abbastanza ottimista. Per quello che è al momento l'unico referendum attivo (a Pistoia è stata tentata la stessa strada ma il quesito era mal posto e non è stato accolto) nei territori che faranno parte della multiutility.
A 'scuotere' i banchini della raccolta firme (presenti il giovedì al mercato di Serravalle e il sabato in via del Giglio) è stata la notizia, che poi così notizia non era, sul fatto che il referendum, qualora le firme venissero raccolte, non si sarebbe potuto tenere nel 2024 per la concomitanza con le elezioni comunali, quindi la prima data utile è il 2025.
"Per avere l'unica finestra libera per una raccolta firme nel 2023 - racconta Marco Cardone di Tpe - avremmo dovuto terminare la raccolta firme il 16 settembre ma i tempi sono stati dilatati, la convocazione della Prima Commissione comunale era ritardata dalla mancata disponibilità della segretaria comunale e, nonostante il 28 luglio sia stato approvato il regolamento, per l'effettiva pubblicazione in albo pretorio sono trascorsi 11 giorni di ritardo".
Ma per il comitato i ritardi ora sono alle spalle, quel che conta è la raccolta firme destinata ai maggiorenni, residenti a Empoli, italiani o con regolare permesso di soggiorno. Ciò nonostante dal Comune non sia stata data grande diffusione della notizia, come invece è scritto nel regolamento dell'istituto referendario.
E il 2025 è una data comunque 'in tempo': "Dalla segreteria provinciale del Pd abbiamo capito che, considerando le elezioni nel 2024 e le Regionali nel 2025, si deciderà veramente tutto tra due anni e quindi siamo in tempo". E le Regionali possono essere un ostacolo? "Formalmente no, nello statuto comunale di Empoli si specifica che solo le elezioni comunali bloccano la possibilità di referendum. Però sappiamo anche che non si voterà negli stessi giorni delle Regionali, nonostante tra gli indirizzi si debba seguire l'economicità per installare i seggi".
Sono più propensi a pensare che si andrà al referendum o che l'atto verrà poi ritirato in Consiglio comunale su spinta del Pd? "Non saprei, non capisco cosa succede nel Pd. Però noi crediamo che avviare la campagna referendaria porti comunque informazioni in primis per la cittadinanza. Inoltre, il nostro obiettivo non è solo il ritiro dell'atto approvato in Comune, ma anche la revisione dello statuto di Alia, dei patti parasociali".
La battaglia principale è quella dell'attuale impostazione di Alia: "Da qui al 2025 speriamo che Alia possa preparare anche i bilanci da poter rendere pubblici, sia per i cittadini che per associazioni come la Cgil. Ci sono molti soggetti che vogliono sapere, anche il piano industriale. Chiediamo un passo indietro, un'apertura in modo trasparente in modo da avviare un confronto che includa a tutte le possibilità". "Purtroppo - continua ancora Cardone - l'attuale organigramma di Alia e l'attuale Ad ha già la prospettiva della quotazione in borsa. L'obiettivo esplicito di Alia è quello di espandere il business in altre parti d'Italia, inizialmente come Marche e Umbria. Ma non lo riteniamo giusto, così come Acea socio privato di Alia ottiene utili e li reinveste a Roma, può accadere anche con i nostri tributi se Alia vincesse qualche appalto in ottica nazionale".
Elia Billero