Commisso: "Non vendo la Fiorentina, ma il nuovo stadio è necessario"
"Cedere la Fiorentina? Non ci ho mai pensato neanche per un momento".
Così il presidente della Fiorentina Rocco Commisso in diretta a "Tutti convocati" su Radio 24, su una possibile vendita della squadra viola. "La barca si lascia quando si muore, io sto bene e sono in buonissima salute - assicura il presidente gigliato - Abbiamo messo 420 milioni, e non sono soldi che arrivano dai fondi come accade per altre squadre di Serie A. Questi sono soldi di Rocco. Sono contento di questo".
"Scelta dell'Italia? Io ho investito nei Cosmos per salvarli, qui invece sono venuto per ridare qualcosa al mio paese - continua Commisso - Con le due finali di Coppa Italia e Conference League dello scorso anno abbiamo incrementato i nostri ricavi del 48%, ma ancora non abbiamo i ricavi di Juve, Milan ed Inter. Per questo sono in difficoltà. Io non posso andare avanti a comprare giocatori se i ricavi sono così bassi. Lo stadio avrebbe aiutato, non me lo hanno fatto fare".
Commisso è intervenuto inoltre sulla difficoltà di realizzazione degli stadi di proprietà, un problema che non ha riguardato solo la Fiorentina ma anche altre società come Milan, Inter e Roma.
"Sugli stadi sono al 100% col Ministro Abodi, spero la sua idea venga implementata. Lo Yankee Stadium è stato tutto rifatto. Queste stupidaggini come soprintendenze e vincoli non hanno senso. Ma che dicono? Non è il Colosseo uno stadio - continua Commisso -. Negli ultimi dieci anni in Italia si sono fatti solamente due stadi ex novo, quello della Juve e quello del Frosinone. Adesso guardate anche la situazione di San Siro: uno ne vuole fare uno, ora ne avranno tre per non rovinarne uno e ci sarà più cemento"