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Elezioni Montaione, il sindaco Pomponi: "Rivitalizzare il centro e mantenere residenti nelle frazioni lontane"

Paolo Pomponi è il primo sindaco dell'Empolese Valdelsa che tenta la vittoria per il terzo mandato dopo l'allargamento delle maglie per i Comuni fino a 5mila abitanti (fino al 2022 non era possibile ripresentarsi dopo il secondo mandato). Nel 2019 ha ottenuto l'84,8% delle preferenze, praticamente un plebiscito, a sostegno del centrosinistra e della lista Vivere Montaione. Ma fare il sindaco di un piccolo comune è più una missione di vita che un lavoro. Ce lo spiega nell'intervista che ci ha rilasciato.

Sindaco Pomponi, come siamo arrivati a questo percorso della ricandidatura?

Dopo che nel 2022 è stata approvata la legge per il terzo mandato, ho dato mia disponibilità. Sono partito dal Partito Democratico, ma prima ancora dal mio gruppo che mi sostiene, parlo di giunta e gruppo consiliare. In questi consessi ho raccolto il favore attorno alla mia disponibilità. Per me è un grande piacere e un grande onore, sono un montaionese nato a Montaione, è il coronamento di un sogno che aveva un bambino piccolo. Un numero consistente di cittadini mi aveva chiesto: "ma te lo puoi rifare il sindaco?". Ho avuto tantissimi attestati di stima, fiducia e incitamento, lo dico senza autoincensarmi. Frequentando la comunità, dai comuni cittadini al mondo dello sport, dell'arte, della scuola, ho sentito una discreta fiducia nei miei confronti. Al mio fianco però c'è una squadra di collaboratori validissimi, senza il loro sostegno non l'avrei fatto.

La domanda, forse provocatoriamente, sorge spontanea: chi glielo fa fare di rifare il sindaco dopo 10 anni?

Lo fai perché ami il tuo paese, la tua comunità. Certo, le beghe sono tante, due anni di covid ci hanno segnato per le vicende note, ci sono persone in difficoltà, non c'è solo il bello di affrontare temi come il progetto Castelfalfi. Non lo fai per avere uno stipendio, se non ami il tuo paese non ti viene nemmeno bene. In una grande città hai persone che lavorano a tempo pieno. In un piccolo comune abbiamo una squadra e anche il singolo dipendente e consigliere comunale deve essere motivato, altrimenti diventa ordinaria amministrazione. Noi abbiamo fatto tanto di straordinario, l'abbiamo fatto col cuore.

Se dovesse dire in questi 10 anni la cosa migliore fatta dalla sua amministrazione?

Penso all'attenzione ai bambini e ai più deboli, per  difficoltà di qualunque tipo. Una banalità: durante il covid abbiamo chiamato gli ultrasettantenni da soli con un servizio telefonico, per far sentire che noi ci siamo. A Firenze sarebbe stato più complesso, qui lo possiamo fare. I bambini sono il futuro, per chi è orgogliosamente legato alla sua comunità vorrei che continuassero a vivere qua. Non solo per il lavoro, abbiamo delle opportunità anche qui, ma ci vuole anche emotività. Devi essere legato a un paesino di campagna lontano dai servizi per poter vivere qui. Noi abbiamo forte attaccamento alla nostra comunità, è un campanile che ti scorre nelle vene. Il sindaco è un cittadino tra i tanti, a non tutti piace e va bene così, però anche i miei avversari o detrattori potranno criticare le scelte, le colpe me le prendo tutte io. Credo che i montaionesi sappiano che c'è sempre stato impegno, onestà, trasparenza e dedizione, anche chi mi contesta lo riconosce.

Parlavamo dei bambini, com'è la situazione dello spopolamento a Montaione? Parliamo di un problema noto e diffuso

Sì, è un problema comune al paese Italia, ne paga l'area interna, ci sono anche aree messe più in difficoltà. Per quanto riguarda noi, la popolazione è stabile da tantissimi decenni, c'è stato un piccolo calo demografico negli ultimi anni, ma perché anche le piccole frazioni in un territorio molto vasto come il nostro hanno perso gli abitanti, com'è normale che sia. Parlo di frazioni dove non ci sono nemmeno negozi. Auspicherei che nascesse qualche bambino in più. Ogni volta che nasce un bimbo è una festa per la comunità (in municipio viene appeso un fiocco rosa o azzurro per ogni nuovo nato, NdR). Facciamo anche un telegramma per ogni lutto, anche se non lo rendiamo noto. Festeggiamo i 18esimi, i 50 anni di matrimonio, i nuovi residenti, questo è il senso di coinvolgimento della comunità.

Cosa pensa invece che si possa migliorare? 

Sto puntando a mantenere la vita e la residenza nelle aree più lontane, è molto complesso anche per motivi economici. In 9 anni non abbiamo aumentato tasse o costi per servizi, siamo riusciti a razionalizzare tantissimo anche con l'energia. C'è anche qualche opera pubblica che non siamo riusciti a fare, ma principalmente vogliamo provare a far sì che le persone possano rimanere nelle frazioni. L'abbandono delle campagne è deleterio. Questa è la scommessa vera nel futuro. E poi abbiamo tanti sogni nel cassetto. Sogno una nuova biblioteca, tanti progetti per bambini, la cultura per giovani e ragazzi. Vogliamo anche rivitalizzare il centro storico, il cuore pulsante di un paese e di una comunità, non è una scommessa facile.

Montaione principalmente 'campa' di turismo. Cosa ci può dire di questi ultimi mesi del 2023?

I dati e le proiezioni facevano prevedere un 2023 migliore del 2022, che è stato l'anno del rilancio per tutto il turismo in senso generale. Manca ancora di riportare all'ante-covid, il 2019 è stato l'anno top per presenze e numeri. Quest'anno ci sono stati tanti turisti, siamo il primo comune del circondario che si prende il 30% dei turisti, il secondo per presenze turistiche dopo Firenze in Città Metropolitana, ci sono più posti letto che abitanti. E poi abbiamo il più grande progetto turistico di tutti i paesi d'Italia che è Castelfalfi, lì troviamo un turismo di lusso che non fa concorrenza a migliaia di posti letto. Però è un traino di immagine, di numeri e di occupazione. Quest'anno Castelfalfi chiuderà dopo l'Epifania, parliamo di 9-10 mesi l'anno di turismo, anche altre strutture hanno fatto stagione oltre mesi estivi.

Ci sono stranieri che hanno deciso di vivere a Montaione oltre che per una settimana, ma per il resto della vita?

Sì, ci sono, non sono numeri impressionanti ma ci sono. Sono soggetti stranieri che conosco personalmente e con disponibilità che hanno permesso di acquistare immobili ex rurali dove hanno realizzato la loro abitazione e la loro attività turistica. Magari sono arrivati alla pensione e hanno abbandonato Belgio, Germania e Olanda e sono diventati anche cittadini montaionesi. Più semplicemente però ci sono anche persone che sono venute a lavorare per il turismo e hanno deciso di stabilirsi qui. Ci fa molto piacere. Abbiamo lanciato l'hashtag #Montaionevoglioviverequi per la qualità della vita, partendo anche dai bambini.

Infine quali sono i prossimi appuntamenti per la campagna elettorali? Ci saranno incontri con rappresentanti di altre forze politiche?

Siamo disponibili a parlare con tutti. Abbiamo la nostra strada che parla con due ampie vittorie. Percorsi di ascolto li faremo ma per il sindaco e gli assessori è qualcosa di quotidiano, lo faccio ogni giorno quando incontro i cittadini in negozio, al bar, e mi chiamano Paolo, non sindaco.

Elia Billero

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