Batracomiomachia, la nuova produzione di scena per i 30 anni del Teatrino dei Fondi

(foto Carlo Settembrini)

Nell’ambito dei festeggiamenti per il trentennale del Teatrino dei Fondi si inaugura la stagione di prosa, al Quaranthana, Teatro Comunale di San Miniato, venerdì 20 ottobre alle ore 21:30 con la nuovissima produzione Batracomiomachia, con l’interpretazione e la regia di Andrea Macaluso, con le musiche di Nicola Pedroni e il sound design di Marco Mantovani, una produzione del Teatrino dei Fondi.

In scena con una grande prova di attore, attraverso parole e suoni, Andrea Macaluso evoca la battaglia delle rane e dei topi, un testo, tradotto da Leopardi all’età di diciassette anni, dell’antichità greca che rappresenta un esempio di parodia, forse la più antica di tutti i tempi.

Prende vita una parodia dei poemi epici che gli antichi amavano così tanto da attribuirla – erroneamente – allo stesso Omero. L’evento che la scatena è la morte del principe dei topi Rubabriciole, che il re delle rane Gonfiagote fa annegare mentre lo porta sulle spalle a visitare lo stagno, immergendosi d’improvviso per paura di un serpente. E da lì, un precipitare di eventi: dichiarazioni di guerra, consigli bellici, corse agli armamenti, scontri sul campo e decisioni sui destini di popoli prese in alto… molto in alto: sull’Olimpo.

La Batracomiomachia è, ovviamente, una parodia: la più antica di tutti in tempi, forse. Una parodia dei poemi epici, che gli antichi amavano così tanto da attribuirla – erroneamente – allo stesso Omero. In realtà, si tratta di uno dei testi più misteriosi dell’antichità greca, di cui non si sa né l’autore né l’epoca in cui fu scritto.

Eppure il poemetto ebbe un successo travolgente nel corso dei secoli, fino ad affascinare lo stesso Giacomo Leopardi che, appena diciassettenne, ne fece una scintillante traduzione in endecasillabi.

La batracomiomachia è, appunto, la battaglia dei topi e delle rane, scatenata dalla morte del principe dei topi Rubabriciole, che il re delle rane Gonfiagote fa annegare in uno stagno. Tutti i personaggi della vicenda diranno la loro, con la loro voce. E pian piano prenderanno forma vari mondi, fatti di suoni che attraversano il tempo. Una storia antica quanto l’uomo, scritta con rime ottocentesche – qui nella traduzione di Giacomo Leopardi – che parla all’oggi, come solo i classici sanno fare.

La stagione conferma la natura di piccolo teatro d’arte, organizzata dal Teatrino dei Fondi, compagnia e residenza artistica, con la direzione di Enrico Falaschi, con il sostegno di Comune di San Miniato, Ministero della Cultura, Regione Toscana.

BIGLIETTI

INGRESSO INTERO € 12
RIDOTTO € 11
RIDUZIONI UNDER 25 e OVER 65

ABBONAMENTO
INTERO € 76
RIDOTTO € 72

 

Fonte: Teatrino dei Fondi - Ufficio stampa

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