AI, Nardini: "Grande opportunità, ma doveroso regolamentare. Bene l'Europa"
“L’Intelligenza Artificiale è un’opportunità, ma è necessario e doveroso promuovere una corretta regolamentazione per evitare i rischi che essa comporta”. Ne è convinta l’assessora a istruzione, lavoro, università e ricerca Alessandra Nardini, che ritiene fondamentale il lavoro in corso delle istituzioni europee, prossime al varo dell’AI Act, il primo regolamento al mondo sull’Intelligenza artificiale approvato dall’Europarlamento nel giugno scorso.
“Bene sta facendo l’Unione Europea – aggiunge Nardini - a pensare a non trasformare la nostra società in una sorta di Grande Fratello ma a limitare, e regolamentare correttamente l'Intelligenza Artificiale”. Le riflessioni dell’assessora sono emerse questo pomeriggio nel corso dell’incontro promosso proprio dalla Regione all’Internet Festival nella Sala Azzurra della Normale: “AI generativa: opportunità, rischi e regole di una rivoluzione già in corso”. Oltre all’assessora, sono intervenuti anche Fosca Giannotti, docente della Normale e delegata nazionale del Cluster 4 Horizon Europe, Dino Pedreschi, docente di Unipi e coordinatore scientifico dello spoke “Human Centered AI” nell’ambito del progetto PNRR FAIR, lo scrittore Marco Malvaldi e un giornalista esperto di nuove tecnologie e big data come Luca De Biase. In video collegamento Roberto Viola, della DG “Communications Networks, Content and Technology” della Commissione europea e Brando Benifei, europarlamentare e relatore dell’AI Act.Di fronte all’intelligenza artificiale, “il faro che deve guidare le nostre riflessioni è la persona, accompagnando questi nuovi processi con regole che consentono di prevenire e ridurre disuguaglianze, evitando che a farne le spese siano le persone più fragili”, afferma Nardini che mette in guardia su “la deriva securitaria che può derivare da un impiego dell'AI su screening di massa e riconoscimenti biometrici”. Perchè “il compito dei decisori pubblici non è quello di bloccare le innovazioni, ma di valorizzare le opportunità e guardare ai rischi”. Come, ad esempio, può accadere sul piano dei diritti di lavoratrici e lavoratori. “L’Intelligenza artificiale può migliorare, ad esempio, a garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, ma non può diventare come nel caso del ranking reputazionale, ad alto rischio di discriminazione”.
Su questa strada sta lavorando la Regione Toscana. “Abbiamo rimesso in moto, lavorando con la professoressa Giannotti, e concretizzato con un protocollo – ha ricordato in chiusura Nardini - il percorso avviato già nella precedente legislatura sul Centro regionale di intelligenza artificiale e Big data, di cui siamo orgogliosi e che ha messo in rete le nostre istituzioni universitarie e i nostri centri di ricerca. Viviamo questa opportunità con grande senso di responsabilità, a noi è chiesto un contributo importante di analisi e spunti che possiamo avanzare anche a livello nazionale”.