Lavoro di pubblica utilità, confermata la convenzione fra Tribunale e SdS Pistoiese
È stata firmata questa pomeriggio dal presidente del Tribunale di Pistoia, Maurizio Barbarisi, e dalla presidente della SdS Pistoiese, Anna Maria Celesti, la convenzione per lo svolgimento di lavoro di pubblica utilità. Il protocollo, che era già stato sottoscritto cinque anni fa e che avrà anche stavolta una durata di cinque anni, è destinato a persone che abbiano subito condanna a pena sostituita, oppure siano state condannate con il beneficio della sospensione della pena, oppure siano imputate con sospensione del processo e messe alla prova: in tutti i casi i soggetti dovranno svolgere lavori di pubblica utilità non retribuiti. In particolare dovranno essere impiegati nei centri diurni per disabili o presso gli Uffici della Società della Salute Pistoiese con attività di accoglienza e di segreteria, oltre lavori di piccola manutenzione e supporto alle attività giornaliere degli operatori dei centri.
Il provvedimento riguarderà due persone che non potranno ricevere alcun tipo di retribuzione. Al termine dell'esecuzione della pena i coordinatori del progetto predisporranno una relazione all'organo di controllo per la successiva informativa al giudice o al Pubblico Ministero.
"Anche la convenzione che oggi rinnoviamo con la SdS Pistoiese rientra nell’attuazione della riforma Cartabia che consegna agli uffici di esecuzione penale esterna nuovi compiti sia in materia di sospensione del processo e messa alla prova sia rispetto alle pene sostitutive delle pene detentive brevi– sottolinea il presidente del Tribunale di Pistoia, Maurizio Barbarisi -. Fra gli obiettivi prioritari c’è quello di favorire il contato delle persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria con gli uffici della ULEPE per raccogliere elementi conoscitivi necessari ad elaborare vere e proprie ipotesi di riparazione e reintegrazione nella vita civile. Tutto questo attraverso il reperimento di enti, come è il caso della convenzione con la SdS Pistoiese, per lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità".
"L’aggiornamento e la riproposizione di un protocollo firmato 5 anni fa è la conferma dell’efficacia e dell’utilità di quella scelta, che andava e va nella direzione di un percorso riabilitativo e di inclusione sociale di persone con condanne di lieve entità – sottolinea la presidente della SdS Pistoiese, Anna Maria Celesti -. Lo svolgimento di lavori socialmente utili in enti, organizzazioni ed enti di assistenza sociale, sanitaria e di volontariato, appare una risposta concreta e commisurata al reato commesso, focalizzata soprattutto sulla crescita del soggetto e sulla sua potenziale inclusione nella comunità".
Fonte: Società della Salute Pistoiese - Ufficio Stampa