Il senese Jacopo Vagaggini eletto Miglior Giovane Enologo secondo Vinoway
Jacopo Vagaggini eletto Miglior Giovane Enologo Italiano per Vinoway Selection 2024. La prestigiosa Commissione di Degustazione e dei Premi di Vinoway Italia, guidata da Davide Gangi, lo premierà sabato 21 ottobre nel Castello Monaci Resort di Salice Salentino dove si terrà l’evento. Jacopo Vagaggini è consulente ed enologo di terza generazione nato a Siena nel 1991; punto di riferimento per la creazione dei vini del presente e del futuro con una particolare vocazione alla viticoltura sostenibile, all’innovazione e all’importanza della territorialità. Una formazione esemplare, partendo dalla laurea in Biologia ad Oxford con specializzazione in Environmental Changes, seguita poi dalla laurea in Enologia conseguita al DNO di Bordeaux.
Dalle prime esperienze in diversi Château francesi si sposta in Argentina, dove approfondisce la coltivazione e la produzione del Malbec «vitigno con una forte identità territoriale, capace di esprimere con fierezza la propria origine» afferma Jacopo sostenendo che «Un grande vino riesce a comunicare istantaneamente chi è. Il terroir da cui proviene, i vitigni di cui è composto e l’annata che ha vissuto. Nonostante la distanza di migliaia di chilometri, un grande vino riesce a portarti al primo sorso nel luogo in cui è stato prodotto». Parole che rappresentano il lavoro di Jacopo, dalle consulenze enologiche fino ad Amantis, azienda di famiglia e polo sperimentale, dove ogni anno porta avanti innumerevoli ricerche nell’obiettivo di sviluppare un’enologia moderna ma rispettosa della tradizione trasmessagli. Jacopo Vagaggini continua le sue attività anche all’estero; nel luglio 2022 viene coinvolto nello sviluppo di un’innovativa realtà enologica nell’isola di Gozo che per il giovane enologo rappresenta «un progetto ambizioso e moderno, che scriverà una nuova pagina dell’agricoltura maltese».
«Sono grato e onorato di aver ricevuto questo riconoscimento da Vinoway Italia. Un importante momento per la mia carriera, che conferma e motiva la mia missione di guardare al futuro dell’enologia con occhio sempre più attento all’ambiente e alla territorialità» dichiara Jacopo Vagaggini. «La viticoltura subisce periodi altalenanti, la stagione 2023 ne è un esempio, mettendo ogni anno i produttori di fronte a nuove difficoltà da affrontare. Questo fenomeno è più accentuato in Europa, dove pratichiamo una viticoltura più tradizionale e scevra di pesanti interventi correttivi. Bisogna puntare sulla territorialità e sui vitigni autoctoni che nel tempo si sono adattati a vivere in nicchie ecologiche ben precise. Il vitigno autoctono riesce a sopportare meglio gli stress ambientali repentini che si stanno vivendo, garantendo una buona produttività e mantenendo le sue qualità peculiari».
Il prestigioso riconoscimento come Miglior Giovane Enologo Italiano conferma il talento e la dedizione di Jacopo Vagaggini. Questa tappa rappresenta per il giovane enologo un incentivo per cercare di fare sempre meglio con l’obiettivo di estrapolare l'anima dei grandi vini, del terroir e di chi lo produce.