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Femminicidio a Castelfiorentino, pistola ritrovata compatibile con quella che ha ucciso Klodiana. I dettagli delle indagini

A poche ore dal ritrovamento del corpo senza vita di Alfred Vefa, considerato l'assassino dell'ex moglie Klodiana Vefa, il Tenente Colonnello dei carabinieri Andrea Pezzillo ha fatto il punto con i giornalisti sulle indagini dal luogo del ritrovamento del cadavere dell'uomo, a San Casciano in Val di Pesa. Vefa era fuggito via ed era irreperibile dalla sera dell'omicidio.

I dettagli del ritrovamento

L'uomo è stato ritrovato in una zona isolata in campagna del comune di San Casciano in Val di Pesa, nei pressi di un campo di noci lungo la strada provinciale Certaldese, zona Ponte Rotto. L'area dista circa 20 km dal luogo in cui Alfred Vefa avrebbe ucciso l'ex moglie.

L'uomo ha accostato l'auto ai margini della strada e ha percorso un piccolo tragitto a piedi in un campo di noci prima di spararsi. A notare l'auto sospetta è stato, intorno alle ore 4, un cacciatore che ha avvertito i carabinieri. Sul posto sono state inviate due pattuglie che hanno trovato l'auto vuota e chiusa da fuori. Dopo una breve ricerca nei paraggi, superato un terrapieno, hanno rinvenuto il corpo.

Al momento, fa sapere il Tenente Colonnello Pezzillo non è possibile stabilire esattamente quando si sia ucciso.

Le ricerche non avrebbero dato immediato riscontro in quanto le forze dell'ordine, per prevenire eventuali fughe dal territorio, stavano presidiano le maggiori arterie stradali, vagliando le immagini delle telecamere. L'area del ritrovamento, in piena campagna, era molto isolata, non distante dal luogo dell'omicidio e con una pessima connessione internet e poca rete telefonica.

Da quanto appreso, infine, la fuga dell'uomo non sarebbe stata pianificata nel migliore dei modi, in quanto era privo di documenti e soldi, rendendo difficile una sua sparizione. L'ipotesi del suicidio non era stata esclusa.

Continuano le indagini per capire il movente

L'uomo si sarebbe suicidato con un colpo di pistola, una Beretta 765 molto vecchia, con matricola ma illegalmente detenuta, e il Tenente Colonnello Pezzillo ha confermato che l'arma sembrerebbe essere compatibile con quella utilizzata per uccidere l'ex moglie.

Al momento le indagini sono rivolte soprattutto a capire i motivi del gesto dell'uomo. È stato confermato che la donna non aveva mai denunciato maltrattamenti, ma si sta indagando sull'eventualità di violenze domestiche da parte dell'uomo non denunciate alle autorità. Pezzillo conferma che da quanto ricostruito i due avessero un rapporto conflittuale, anche se non sono state accertate liti di particolare gravità: vivevano ancora sotto lo stesso tetto, nonostante si fossero separati in Albania, sia per restare insieme con i figli che per motivazioni economiche. La casa era di proprietà dell'uomo e pare che la donna stesse peraltro valutando di lasciare l'abitazione e trasferirsi altrove.

L'uomo veniva descritto come una persona riservata e isolata.

Il contesto dell'omicidio

Da quanto appreso la donna la sera dell'omicidio stava uscendo con un'amica, quando sarebbe nata una lite con l'ex marito. Quest'ultimo ha preso in casa la pistola e gli ha sparato in strada, a circa 20 metri dall'abitazione. Dalla dinamica, quindi, pare  che l'uomo non avrebbe atteso o pianificato l'omicidio. I dettagli, però, sono ancora tutti da verificare. Dagli inquirenti fanno sapere che ci sarebbero testimoni dell'omicidio, che sono stati ascoltati in Procura.

 

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