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Incontrare gli antenati estinti dell'uomo: da oggi si può al Museo di Storia Naturale di Calci

Ritrovarsi faccia a faccia con l'homo habilis, erectus o scattare un seflie con il sapiens: inaugurata la nuova sala dell'evoluzione umana al museo dell'Università di Pisa con 6 antenati ricostruiti a grandezza naturale

Un incontro ravvicinato con i nostri antenati estinti, quasi un viaggio nel tempo in uno scenario futuribile.

Si presenta così la nuova Sala dell’evoluzione umana del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa a Calci inaugurata venerdì 22 settembre alle 16.30 alla presenza del Rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi, del Presidente della Fondazione Pisa Stefano Del Corso, del Sindaco di Calci Massimiliano Ghimenti e della direttrice del Museo Elena Bonaccorsi con a seguire gli interventi dei professori di Antropologia Damiano Marchi dell'Università di Pisa e Giorgio Manzi de La Sapienza Università di Roma.

I protagonisti dell’allestimento sono le ricostruzioni a grandezza naturale in silicone di sei specie di ominidi, un gruppo di primati che comprende l’uomo e i suoi antenati estinti. I modelli iperrealistici, tre femmine e tre maschi, sono collocati all’interno di teche cilindriche attorno alle quali è possibile muoversi liberamente, ritrovandosi letteralmente “faccia a faccia” con ognuno di loro. È così possibile incontrare alcune specie particolarmente note come Australopithecus afarensis, Homo habilis, Homo erectus, Homo neanderthalensis e altre un po’ meno note come Homo floresiensis e Homo naledi. Per quanto riguarda invece la nostra specie, Homo sapiens, saranno i visitatori stessi ad essere protagonisti. Una delle teche è infatti una postazione multimediale capace di scansionare il nostro corpo e metterci accanto ai nostri antenati estinti per regalarci un selfie di gruppo che attraversa quattro milioni di anni.

L’incontro ravvicinato con nostri antenati avverrà anche attraverso il tatto con l’obiettivo di approfondire l’anatomia e comprendere l’importanza del lavoro dell’antropologo. All’esterno di ogni teca si possono toccare i crani delle sei specie e le repliche di alcune ossa collocate sulle sagome degli scheletri poste su un grande pannello espositivo.

Un posto d’onore spetta infine a Homo naledi, una specie scoperta in Sudafrica dieci anni fa da un gruppo di ricerca di cui ha fatto parte anche il professor Damiano Marchi, docente di Antropologia all’Università di Pisa e direttore del Museo di Storia Naturale nel biennio 2020-2022.

Riccardo Zucchi, Elena Bonaccorsi, Damiano Marchi

“Homo naledi è una specie con caratteristiche peculiari e la sua eccezionale scoperta ha portato a ripensare l’evoluzione recente del genere Homo, molto più complessa rispetto a quanto si pensava fino a 10-15 anni fa – dice Damiano Marchi – in questo caso abbiamo collocato la sua teca davanti a una ricostruzione a grandezza naturale della sezione della Camera di Dinaledi, il sito dove è stato scoperto e dove sono state trovate oltre 1.500 ossa”.

“Il nuovo allestimento, che completa la Galleria dei primati del Museo, è stato possibile grazie al contributo della Fondazione Pisa – aggiunge Elena Bonaccorsi, direttrice del Museo – la sala illustra le principali tappe della nostra storia evolutiva, con approfondimenti tematici che raccontano delle decine di specie che hanno popolato la Terra da quattro milioni di anni fa sino ad oggi. Alcune di queste specie hanno vissuto contemporaneamente in aree diverse del Pianeta, mentre altre si sono incontrate, come noi e i Neanderthal, secondo un percorso evolutivo che speriamo di aver raccontato in un modo coinvolgente per i visitatori”.

“Il Museo di Storia Naturale è un luogo privilegiato per l’espressione della terza missione dell’Ateneo, lo dimostrano le numerosi iniziative e attività rivolte al pubblico di cui l’inaugurazione della nuova Sala dell’evoluzione umana è solo l’ultima – dice il rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi – l’importanza del Museo è confermata anche dai numerosi riconoscimenti ricevuti, negli ultimi quattro anni è stato primo nella graduatoria di merito della regione Toscana per l’assegnazione dei contributi ai musei ed ecomusei di rilevanza regionale, nel 2022 l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca lo ha definito come uno dei casi di eccellenza nell’ambito dei musei universitari italiani. Ma infine, al di là dei riconoscimenti, ciò che ci rende orgogliosi è l’apprezzamento dei visitatori che per il 2023 hanno superato già i 50mila”.

Massimiliano Ghimenti, Stefano Del Corso, Riccardo Zucchi, Elena Bonaccorsi, Damiano Marchi

"Oggi viene inaugurata la sala dell’evoluzione umana, con i modelli di ominini a grandezza naturale tra cui l’Homo naledi, questo ulteriore prezioso tassello nella catena evolutiva, scoperto un decennio fa in Sudafrica e oggetto di studi condotti anche dal professor Damiano Marchi, Direttore del Museo di Storia Naturale nel recente passato – ha dichiarato Stefano Del Corso, presidente Fondazione Pisa - Peraltro, come bene illustrato nella presentazione del progetto presentato a Fondazione Pisa e da essa sostenuto, è ormai assodato che la ricostruzione della nostra storia evolutiva consente di ridefinire l'immagine che abbiano di noi stessi ed il nostro posto in natura, mettendo in discussione l'idea che l'uomo sia veramente una specie superiore capace di dominare le altre. Colgo l'occasione per ricordare che già alcuni anni addietro la Fondazione Pisa aveva investito nel progetto sostenendo la nascita nel 2019 della Galleria dei Primati, di cui la sala che viene presentata oggi è un completamento. E molti altri sono stati, dal 2007 in poi, gli interventi della Fondazione Pisa su vari fronti: dalla sala con le vasche dei pesci d’acqua dolce, al sostegno per la realizzazione della Galleria dei Minerali e per la Galleria delle Balene. Nel 2016 la Fondazione ha erogato 490.000 euro per realizzare la grande sezione del Museo dedicata agli animali tassidermizzati, donata al Museo dalla Fondazione Barbero. Mentre nel 2018 altri contributi sono stati concessi per il ripristino dei giardini della Certosa di Calci. Per cui ben può dirsi che la costante presenza nel tempo della Fondazione Pisa esprime la fiducia per le attività di un Museo che è un vanto del territorio e un punto di riferimento per studiosi, appassionati e famiglie”.

L’allestimento della sala è stato curato dal dottor Simone Farina, conservatore del Museo e dal professor Damiano Marchi; hanno inoltre collaborato Lorenzo Possenti, artista che ha realizzato i modelli dei sei ominini, Pietro Begliomini, Beatrice Consani, Chiara Gelli e Maurizio Badame, tecnici e collaboratori del Museo, che hanno realizzato la ricostruzione della Camera di Dinaledi, oltre a tutto il personale del Museo.

Fonte: Università di Pisa - Ufficio stampa

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