gonews.it

Diventa un libro il diario di Serafino Bianconi, prigioniero di guerra vinciano

Sabato 23 settembre, alle 16.30, la Biblioteca Leonardiana e il Comune di Vinci ospitano, presso il salone principale della stessa biblioteca, in via La Pira, la presentazione del libro “Kassenbuch”, trascrizione del diario della prigionia, durante la Seconda guerra mondiale, di Serafino Bianconi, curata dalla nipote Francesca.

Serafino Bianconi era di Vinci, o meglio, come si diceva un tempo, “della torre”. La sua famiglia, infatti, è tra le ultime ad avere abitato nel castello di Vinci, prima dei restauri degli anni Quaranta ed essere adibito a Museo.

Appena arruolato nell’esercito, il giovane Serafino è fatto prigioniero e deportato nei campi di lavoro tedeschi, tra cui Luckenwalde, nel 1943, campo di prigionieri di guerra a sud di Berlino. Su di un piccolo quaderno, chiamato Kassenbuch (che da’ il titolo al libro), recuperato durante la prigionia e trasformato in taccuino, il prigioniero Serafino appunta quanto accade in quel periodo, sensazioni e privazioni. “Descrive sia i momenti da soldato, sia quelli da prigioniero a posteriori, per non perderne il ricordo, accorpandoli in sequenza sotto alcune date specifiche in cui si ritrova, appunto, a fare quest’opera di memorandum” – scrive Monia Baldacci Balsamello nella prefazione – “[…] averne testimonianza significa poter conoscere situazioni quotidiane generate e influenzate da eventi tragici e su larga scala, che cambiano i destini del mondo e che generalmente non sono riportati da fonti storiografiche e archivistiche”.

La storia personale del giovane vinciano si è incrociata, suo malgrado, con la Storia, con la S maiuscola.

Questo piccolo quaderno è una testimonianza fondamentale per comprendere con quale animo, sentimento, dolore sia stato vissuto dalla gente questo tragico periodo. Recuperarlo è un’azione fondamentale per quella memoria collettiva, che si basa sulla condivisione tra generazioni, per comprendere come certi fatti e avvenimenti siano accaduti, cosa abbiano comportato nella crescita e formazione delle persone, cosa fare per evitarli di nuovo. Non sorprende, a distanza ormai di settanta anni dai fatti storici, il riemergere di questa diaristica di guerra, per molto tempo rimasta nascosta nel riserbo dei protagonisti, quasi intimiditi o spaventati dal dolore del ricordo. La storia non può, né deve essere soltanto un elenco di dati, fatti, personaggi in un’astrazione concettuale. Le semplificazioni, gli schemi e le sintesi sono pericolose se non colorate, approfondite, sviluppate anche con il racconto fedele e sempre vivo di coloro che quei giorni li hanno vissuti sulla propria pelle.

In questo caso, la nipote Francesca Bianconi ha preso il testimone della storia di Serafino, recuperando il suo diario e consegnandolo alla memoria collettiva. L’ingresso alla Biblioteca Leonardiana è assolutamente libero. Ci saranno ospiti e video, con la collaborazione dell’Associazione Vinci nel Cuore.

 

Exit mobile version