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Ex Gkn, 6 milioni di euro per il nuovo piano industriale

E’ stato presentato ufficialmente ieri alla Regione Toscana il protocollo siglato tra la neonata cooperativa Gff, formata da lavoratori della ex Gkn per accompagnare il processo di reindustrializzazione dello stabilimento, e un gruppo di investitori istituzionali.

Il protocollo mette a disposizione 6 milioni di euro al piano industriale elaborato da Gff e alla sua verifica di fattibilità. A questi si sommano altre 500mila euro di capitalizzazione da parte della stessa cooperativa, che proprio in questi giorni ha fatto partire la campagna di azionariato popolare.

Il primo socio finanziatore sarà la Soms Insorgiamo, con 150mila euro provenienti dal crowdfunding della scorsa primavera, che verranno immesse nella capitalizzazione della cooperativa, mentre gli altri soggetti, tra realtà solidali e singoli, hanno già iniziato ad aderire. La campagna "100X10.000" va però oltre le 500mila euro previste dal protocollo, ponendosi l'obiettivo di un milione di euro.

"Complessivamente siamo ancora lontani dal fabbisogno complessivo per la realizzazione del piano industriale - dichiara la RSU ex-GKN -, ma queste cifre tolgono ormai ogni alibi a chiunque. La reindustrializzazione dal basso è una certezza, l’obiettivo è fare della fabbrica di Campi Bisenzio un polo delle rinnovabili e della mobilità leggera, uno degli esperimenti produttivi e sociali più avanzati d’Europa. Tutto questo è stato fatto da operai lasciati per mesi senza stipendio, con orgoglio e dignità, a guardia del proprio territorio, del suo patrimonio e del suo futuro. Che ogni lavoratore, lavoratrice, abitante di Firenze, provincia e non solo, si stringa attorno a questo piccolo miracolo sociale".

La Rsu ex Gkn chiede quindi l’immediata convocazione di tutti i tavoli istituzionali, a partire da quello ministeriale e, in assenza di risposte dal governo, del Comitato di proposta e di verifica sancito dall’accordo quadro e il tavolo di crisi regionale. "E’ evidente - concludono - che Qf si prepara a giorni, se non ad ore, a fare di tutto per impedire il processo di reindustrializzazione, arrivando anche ai licenziamenti, pur di affossare ogni ipotesi di ripartenza".

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