Giani categorico: "Non darò ok a nessun Cpr in Toscana"
Un no secco ai Cpr, Centri di permanenza per i rimpatri, arriva in un'intervista al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. Le motivazioni? "Si stanno prendendo in giro gli italiani perché il problema dell'immigrazione è come farli entrare e accoglierli, non come buttarli fuori. Se arrivano questi immigrati con i tormenti, le violenze e le sofferenze che hanno subito la risposta che dai è 'faccio i Cpr' cioè luoghi per buttarli fuori? Prima rispondi a come integrarli e accoglierli, dar lor da mangiare e dormire. Poi parli anche di quei casi isolati nei quali poter prevedere la lunghissima procedura di rimpatrio".
Secondo gli ultimi dati, aggiornati al 13 settembre, le presenze di migranti in Toscana sono 8.254, di cui 7.053 adulti, 144 minori non accompagnati e 1.057 ucraini. A metà maggio 2023, risultavano in Toscana 6.092 migranti, di cui 4.959 adulti, 67 minori e 1.066 ucraini.
Giani (Pd) non è il solo, anche il Partito Democratico della Toscana ha ribadito la stessa idea. A dirlo è Francesco Battistini, responsabile politiche migratorie del Pd toscano: "Sulla gestione dei migranti il Governo é allo sbando. Dovevano fermare gli sbarchi e invece sono stati costretti a ripulire l’hotspot di Lampedusa in occasione della visita di Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen per nascondere l’incapacità con l’ipocrisia. E oggi torna sul tavolo del Consiglio dei ministri la solita idea della destra: quella di gestire il fenomeno con i Centri di permanenza per i rimpatri, uno per regione, dove i migranti potranno essere trattenuti addirittura fino a 18 mesi, il massimo consentito dalla normativa europea. Come Pd della Toscana confermiamo un fermo no ai CPR e a qualunque imposizione sui territori. Non é la soluzione. Proposte serie, rispettose dei diritti e della dignità dei migranti ci sono, eccome. Va ripristinata l’accoglienza diffusa, anche tramite i Sai, che tanto bene hanno funzionato, in particolar modo in Toscana. Vanno finanziati adeguatamente i centri per l’accoglienza, permettendo al Terzo Settore di partecipare ai bandi, che spesso vanno deserti. Serve lavorare sull’integrazione, con mediatori culturali e insegnanti di italiano, fondamentali per rapportarsi coi territori e trovare sbocchi lavorativi. E poi occorre una riedizione dell’operazione ‘Mare Nostrum’, di vero respiro europeeo, che aveva salvato migliaia di vite umane e rallentato la migrazione senza regole”.
La risposta dal centrodestra è arrivata inizialmente dalla Lega. Ecco cosa ne pensa Susanna Ceccardi, europarlamentare del Carroccio: "Il Pd toscano ribadisce che preferisce fare le collette per Open Arms e altre Ong che riempiono di immigrati irregolari le nostre città anziché far costruire i Cpr per rimpatriare quegli stessi immigrati irregolari che delinquono nelle nostre strade, cosa che peraltro chiedono anche alcuni sindaci di sinistra un po' meno ideologizzati e meno legati ad alcune cooperative, le quali non potrebbero sopravvivere senza la cosiddetta "accoglienza diffusa". Quanto allo sconcertante paragone tra cpr e lager, certi esponenti del PD regionale dovrebbero vergognarsi e chiedere scusa alle vittime, quelle sì innocenti, dell'Olocausto".
"Il problema è l'accoglienza, mica buttarli fuori - ha poi ribadito Giani a margine di una conferenza in Regione Toscana -. Il problema è come accoglierli e integrarli. Stanno arrivando da Lampedusa e l'iniziativa innovativa e straordinaria del Governo è il Cpr. Si capisce che le risposte devono essere date su come si accolgono e non su come si buttano fuori?".