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Intellettuali in fuga dall'Italia fascista, Liliana Segre nell'advisory board UniFi

Liliana Segre

La senatrice a vita Liliana Segre è entrata a far parte dell’Advisory Board di Intellettuali in fuga dall’Italia fascista, progetto di ricerca che documenta, per la prima volta in modo capillare e analitico, il prezzo in termini di risorse scientifiche e culturali pagato dall’Italia a seguito delle leggi razziali e, in generale, nel periodo fascista.

Intellettuali in fuga ricostruisce, infatti, in un sito web ad accesso gratuito (https://intellettualinfuga.com | Firenze University Press) storie di “vita in movimento”, con mappe, database, e quasi duemila fotografie, di scienziati, artisti, professori e studenti, professionisti qualificati, uomini e donne che lasciarono l’Italia per motivi politici e razziali.

Il progetto, ideato e diretto da Patrizia Guarnieri, professoressa ordinaria di Storia contemporanea dell’Università di Firenze, è nato nel 2018 in occasione dell’80° anniversario delle leggi razziali, ha ricevuto il finanziamento della Regione Toscana e il sostegno di vari enti italiani ed esteri, tra cui The New York Public Library e The Council for At-Risk Academics di Londra, The Central Archives for the History of Jewish People a Gerusalemme, l’Archivio Centrale dello Stato a Roma, The J. Calandra Italian American Institute a New York, e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

Al comitato scientifico, oltre a Liliana Segre, aderiscono eccellenti studiose e studiosi (in ordine alfabetico): Ruth Ben-Ghiat (New York University), Guido Calabresi (Yale University) , Sergio Della Pergola (Hebrew University), Simonetta Della Seta (International Holocaust Remembrance Alliance), Fernando J. Devoto (Universidad de Buenos Aires), David Kertzer (Brown University), Adriano Prosperi (Scuola Normale Superiore), Anthony Julian Tamburri (John D. Calandra Italian American Institute), Andrew Viterbi (University of California, San Diego and Qualcomm, Inc.), Hubert Wolf (University of Münster).

“Si tratta di un comitato costituito adesso, perché chi ho invitato ad aderire - spiega Patrizia Guarnieri- potesse deciderlo a lavori in corso già avanzati. Di particolare significato è l’adesione convinta della Senatrice Segre: un prestigioso riconoscimento alla ricerca che stiamo facendo, negli archivi e in contatto con i discendenti sparsi nel mondo, e un decisivo stimolo a proseguire e a far conoscere il più possibile questa storia sommersa che riguarda tutti”.

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