Scuola media Ponte a Egola, i gruppi consiliari di opposizione: "Ancora problemi"
La scuola media “Buonarroti” di Ponte a Egola non ha mai avuto una vita facile. È un edificio che ha sempre richiesto continue ristrutturazioni per il semplice motivo che è il frutto di “aggiustamenti” - ma forse sarebbe meglio dire di rabberciamenti - di precedenti vecchi edifici. Con scarsa lungimiranza il Comune di San Miniato alla metà degli anni ‘70 acquistò la struttura della Casa del Popolo che aveva sede in Via Diaz, poi negli anni duemila venne acquistata anche la vicina sede di una cooperativa alimentare con l’obiettivo fantasioso di farne una scuola, l’Istituto “Buonarroti” appunto. Nonostante i numerosi interventi di adeguamento e gli ingenti investimenti fatti, il risultato finale è stato assolutamente negativo.
Il fallimento non è frutto di polemiche politiche ma la risultanza di studi tecnici commissionati dal Comune. Nel 2010 una specifica indagine sullo stato della scuola “Buonarroti” fornì dati allarmanti. Basta citare alcune frasi della relazione tecnica. “La porzione dell’edificio in muratura presenta vari elementi di criticità anche in normali condizioni statiche” ed ancora “non è assolutamente possibile per il fabbricato in esame conseguire la rispondenza alle attuali normative in materia sismica per le innumerevoli problematiche che presenta, se non con radicali interventi diffusi e molto onerosi su tutte le strutture a partire dalle FONDAZIONI ALLA COPERTURA”. Ed ancora, uno studio tecnico del 2018 sempre commissionato dal Comune indicava la scuola Buonarroti come struttura ad alta criticità, avendo guadagnato il primato di ben tre asterischi rossi, significativi ciascuno di alta criticità. Non è un caso che anni fa la struttura venne “incatenata”, anche se l’operazione fu diligentemente camuffata. Come prevedibile un edificio di tal fatta non può che continuare a presentare problematiche. Nel novembre scorso sono emerse criticità con riguardo al solaio di due aule che diventate inagibili, comporteranno l’inagibilità anche di altre aule limitrofe, con la conseguenza che l’avvio dell’anno scolastico sarà problematico forse per ben 5 aule e vedrà riduzioni e spostamenti di orario delle lezioni per vari giorni. E’ da novembre 2022 che le aule sono inagibili, ma il Comune ha messo mano ai lavori con ritardo, e per molti mesi la problematica è stata sottaciuta e sminuita nella sua vera rilevanza. Che il Comune sottovaluti la cosa è dimostrato anche dal fatto che nella recente riunione del Consiglio di Istituto convocato per affrontare il grave problema, nessun esponente dell’Amministrazione Comunale si è sentito in dovere di essere presente per affrontare con docenti e genitori la grave situazione.
La vicenda è significativa di due cose. In primis il fallimento del progetto di edilizia scolastica del Comune, se mai un progetto c’è stato. In secondo luogo è chiaro che in tale materia il Comune non ha una visione, né a lungo termine né a medio termine. In considerazione della situazione di precarietà in cui versano importanti plessi scolastici prima di stanziare fondi per fare inutili e inutilizzabili tronconi di piste ciclabili o romantiche strade nel bosco, il Comune avrebbe dovuto prioritariamente programmare già da tempo interventi di riqualificazione sui plessi scolastici.
Le opposizioni inutilmente in più occasioni hanno invitato l’Amministrazione a investire su concerie dismesse per dedicarne parte a nuovi edifici scolastici e ad attività sociali. Sempre le opposizioni hanno criticato l’operazione con la quale sono stati presi in affitto e ristrutturati a carico delle casse pubbliche (costo 50 mila euro) locali privati antistanti alla scuola “Buonarroti” per farne temporaneamente aule, ma limitando la locazione solo a pochi mesi, mentre un contratto pluriennale – come chiesto a gran voce dalle opposizioni - non solo avrebbe spalmato su più anni il costo della ristrutturazione, ma sarebbe risultato utile in caso di future necessità, come nel caso in questione. In assenza quindi di locali disponibili si dovrà presumibilmente ricorrere a turni, riduzioni di orari ed altre fantasiose alchimie.
Fonte: I gruppi consiliari Lega, Cambiamenti, Forza Italia