Via Pestalozzi, Guazzini (CambiaMenti) replica a Giglioli: "Piste ciclabili belle, ma devono avere un senso"
Simone Giglioli è orgoglioso dei lavori in via Pestalozzi .
Fosse stato a San Miniato Basso la mattina di mercoledì 6, col traffico in uscita dalla Superstrada completamente bloccato fino alla Tosco-Romagnola avrebbe incontrato un sacco di gente che non la pensa così. Ma questa è una risposta troppo facile: c'erano dei lavori in corso che in qualche giorno finiranno (ci si domanda però come mai non si riesca, rispettando, attraverso adeguate turnazioni, il sacrosanto diritto alle ferie di tutti i lavoratori, a far svolgere certi lavori di Agosto, anziché, come sta avvenendo, nel pieno della ripresa delle attività lavorative).
Ma anche in giorni normali, in cui non ci sono lavori in corso, se Giglioli si fa un giro dalla PAM alla COOP alla Casa Culturale (tutti ambienti in cui molti l'hanno sostenuto), incontrerà gente che non è punto contenta di come è stata sistemata via Pestalozzi.
Perché le piste ciclabili sono una bella cosa, ma per essere utilizzate bisogna che abbiano un senso e si inseriscano in un reticolo: quella dal lato del campo sportivo ce l'ha; ma quella dal lato PAM va a finire dopo 6-700 metri nella rotonda che immette nella Superstrada: cioè, da punto di vista di un ciclista, nel nulla.
E in più le piste ciclabili, oltre che fatte, dovrebbero essere adeguatamente mantenute: non faccio esempi, ma alcune sono ridotte a una giungla, dove un ciclista avrebbe bisogno del machete per potersi addentrare.
Sono molto contenta che Giglioli dichiari una profonda sensibilità ai temi della transizione ecologica. Sinceramente, quando invece che di piste ciclabili si è discusso di varianti urbanistiche, tese a rendere edificabile ogni centimetro quadro di territorio ancora libero, magari proponendole in approvazione con la riserva della definizione di nuovi parametri di rischio idraulico, non me ne ero proprio accorta.
Ma spero che questa conversione ecologista faccia in tempo a produrre i propri effetti prima dell'adozione del nuovo Piano Strutturale, su cui, per quanto dipende dal Comune, non c'è nessun dibattito di indirizzo politico, ma su cui le poche notizie trapelate non sono rassicuranti.
Manola Guazzini, capogruppo gruppo consiliare CambiaMenti