"Mio figlio aggredito e insultato solo perché gay": la denuncia da Grassina
Sarebbe stato accerchiato da cinque giovani, che lo avrebbero insultato e colpito con una bottiglia di birra. Tutto questo solo perché la vittima, un ragazzo di 18 anni, è omosessuale. Il diciottenne era a passeggio con un'amica la sera di lunedì 4 settembre a Grassina (Bagno a Ripoli). È stato preso di mira da alcuni adolescenti, ha fatto finta di nulla ma il gruppo ha continuato e sarebbe arrivato anche a lanciargli contro una bottiglia di vetro.
A denunciare l'aggressione è la madre del giovane con un accorato post su Facebook, e la donna non esclude di rivolgersi alle forze dell'ordine. "Non mi fermerò qui", scrive sui social, "chiederò se ci sono delle telecamere, perché il bullismo omotransfobico è una specifica forma di discriminazione e/o violenza, azioni deliberate da parte di uno o più individui finalizzate a denigrare una persona per la sua reale o presunta identità di genere. Sono veramente arrabbiata che uno/una non possa camminare senza dare noia a nessuno".
Il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini replica su Facebook dopo aver incontrato la madre. "Purtroppo il nostro Paese è ancora in attesa di una legge contro l'omofobia - sottolinea il primo cittadino -. Un ritardo che deve essere colmato al più presto. Perché i vuoti normativi sono come l'ignoranza: generano mostri. Voglio ribadire a tuo figlio e a te tutta la mia solidarietà e la vicinanza dell'amministrazione. La vera Bagno a Ripoli non è quella andata in scena quella sera. Episodi simili che fai bene a denunciare perché non possono restare impuniti, non rispecchiano il vero volto della nostra comunità sempre in prima linea per rivendicare i diritti di tutti i suoi cittadini e delle sue cittadine per contrastare ogni forma di discriminazione, a partire da un lavoro incessante nelle scuole".