Lavoro nell'Empolese Valdelsa: troppi contratti precari, forte il manifatturiero ma logistica in ritardo
Troppi contratti precari (soprattutto tra le donne), che nella Valdelsa sono ormai un problema strutturale. Settore manifatturiero ancora forte, ma in calo, logistica in grave ritardo. Serve rafforzare la vocazione manifatturiera del territorio, attraendo e sostenendo gli investimenti e l'infrastrutturazione materiale e immateriale, e valorizzare le produzioni per offrire posti di lavoro stabili e di qualità. Serve infine abolire le forme precarie e ridurre drasticamente l'utilizzo dei tempi determinati e anche per questo saremo a Roma il prossimo 7 ottobre.
Nei giorni scorsi abbiamo analizzato l'andamento degli avviamenti al lavoro nell'area metropolitana fiorentina (anno 2022). Riteniamo ora utile concentrare la nostra analisi sull'Empolese-Valdelsa:
Come premessa vale ricordare tre aspetti. 7Quando si parla di avviamenti al lavoro, si sta analizzando il lavoro che è stato offerto nel corso dell'anno e non la composizione complessiva della forza lavoro. Gli avviamenti quindi non fotografano le attuali condizioni di lavoro, bensì le trasformazioni in corso nel tessuto economico e nella condizione dei lavoratori e delle lavoratrici del territorio.
Il secondo aspetto è quanto abbiamo già detto per l'area metropolitana, ovvero che è in corso ormai da oltre un decennio la tendenza ad una offerta di lavoro fortemente precaria, tendenza ancora più evidente se si considera l'occupazione femminile, e l'Empolese-Valdelsa si inserisce pienamente in questo contesto.
Il terzo riguarda il fatto che gli avviamenti al lavoro non corrispondono al numero dei lavoratori, dal momento che ogni lavoratore precario sicuramente fa più lavori nel corso dell'anno, molto spesso anche molto brevi. I dati nazionali ci dicono infatti che un terzo dei rapporti di lavoro avviati nel 2022 ha avuto durata inferiore ai 30 giorni.
Ciò detto vediamo alcune specificità del territorio su cui vale la pena soffermarci.
Per prima cosa va detto che il peso dei due territori è assai diverso. Nel 2022 il Centro per l'impiego di Empoli ha registrato circa 23mila avviamenti, quello di Castelfiorentino meno di 9mila. In totale nell'Empolese-Valdelsa si è registrato poco meno del 12% degli avviamenti al lavoro metropolitani.
Empolese e Valdelsa hanno inoltre andamenti diversi. L'Empolese si colloca tra i territori più virtuosi a trazione manifatturiera, insieme alla Piana fiorentina (da cui diverge per la presenza di un settore agricolo ancora piuttosto forte), mentre la Valdelsa ha comportamenti più simili ai territori più in difficoltà dell'area metropolitana.
Ma andiamo per ordine. L'Empolese è uno dei territori dove maggiore è l'offerta nel settore manifatturiero (il 27% dietro solo a Scandicci), ma anche la Valdelsa, con il 21%, segna una certa vocazione manifatturiera.
Osservando l'andamento negli ultimi 8 anni dobbiamo però ammettere che nell'Empolese la trazione manifatturiera si è decisamente indebolita (- 7,7%), cosa che non è avvenuta nella Valdelsa.
Per gli altri settori non vi sono sostanziali differenze. L'Empolese ha una maggiore offerta nel settore dei servizi alle imprese, mentre nella Valdelsa è maggiore l'impatto, del turismo, dell'agricoltura e soprattutto del commercio (settore in cui le offerte di lavoro sono triplicate rispetto al 2014).
In entrambe le zone, infine, è decisamente scarsa l'offerta di lavoro nel settore logistico.
La divaricazione tra Empolese e Valdelsa si fa però evidente quando ci spostiamo ad osservare che tipo di contratti offerti nel corso del 2022.
Come le altre zone a vocazione manifatturiera, l'Empolese offre un numero di contratti di apprendistato (6%) e soprattutto a tempo indeterminato (18%) superiore alla media, anche se il dato del 18% è decisamente peggiore sia rispetto a quello dell'altro grande polmone industriale metropolitano (-5,6%), sia rispetto al 2014 (-4,2%). Vale la pena ricordare che “migliore andamento” significa comunque che anche nell'Empolese la stragrande maggioranza dei contratti offerti è precaria.
La Valdelsa per incidenza dei contratti a tempo indeterminato registra il peggior dato di tutta l'area metropolitana (7,6%). In questo territorio di fatto si offrono quasi esclusivamente contratti precari. E questa è una costante dell'ultimo decennio.
Ultima riflessione riguarda il lavoro femminile. I dati generali dell'Empolese-Valdelsa dicono che nel 2022 metà delle posizioni lavorative sono state occupate dalle donne e metà dagli uomini. L'equilibrio però si spezza se osserviamo i settori e di conseguenza i tipi di contratto.
Le donne si concentrano nella sanità e istruzione e nel turismo, mentre gli uomini nell'agricoltura, nelle costruzioni e nella logistica. Inoltre gli uomini sono in maggioranza nella manifattura e le donne nei servizi alle imprese.
Alle donne si offrono meno contratti stabili (a tempo indeterminato e apprendistato) e più contratti precari (in particolare nel lavoro domestico, ma anche a tempo determinato e intermittente), anche questa purtroppo è una tendenza di lungo periodo.
Considerazioni finali:
L'Empolese continua ad essere un polmone manifatturiero dell'area metropolitana e ha tendenze per molti aspetti simili alla Piana fiorentina. Osservando l'andamento degli avviamenti al lavoro si registrano però alcuni aspetti preoccupanti: da un lato la riduzione progressiva dell'offerta di lavoro nella manifattura, dall'altro l'aumento dei contratti precari.
L'Empolese è ancora un modello di sviluppo alternativo a quello fondato sul turismo e la totale precarizzazione dell'offerta di lavoro di Firenze, ma sembra perdere forza propulsiva, sia nel settore manifatturiero sia in quello strategico della logistica.
La Valdelsa ha numeri di avviamento al lavoro piuttosto bassi, ma la sua caratteristica è un certo equilibrio tra settore primario, secondario e terziario, con la tendenza all'aumento di quest'ultimo soprattutto per il forte aumento nel commercio.
Purtroppo la caratteristica principale del territorio è una precarietà dell'offerta lavorativa che sfiora il 90% di tutti i lavori offerti, a dimostrazione della crisi che ormai da tempo attanaglia la Valdelsa, per l'incapacità degli insediamenti produttivi di andare oltre a una produzione fortemente instabile.
Proposte:
I dati sugli avviamenti al lavoro del 2022 danno forza alle proposte che come CGIL facciamo da tempo. Serve rafforzare la vocazione manifatturiera del territorio, attraendo e sostenendo gli investimenti. Ma serve ancor più valorizzare le produzioni per offrire posti di lavoro stabili e di qualità. Le imprese, soprattutto le PMI, devono investire maggiormente sul lavoro ed evitare di scaricare sui lavoratori e sulle lavoratrici i rischi d'impresa. Anche in un periodo di aumento generale del lavoro legato a un buon andamento delle produzioni, molte aziende preferiscono assumere in modo precario in modo da espellere rapidamente la forza-lavoro in caso di riduzione delle commesse. É questo comportamento che va invertito.
Prioritari sono gli investimenti per potenziare le infrastrutture materiali e immateriali per collegare la Valdelsa alla direttrice principale che corre lungo l'Arno. E investimenti per attrezzare il nostro territorio di una logistica e di una qualità delle aree industriali all'altezza del XXI Secolo.
L'Empolese-Valdelsa è in un momento di transizione delicato e le scelte che verranno fatte nei prossimi anni, ad esempio su come utilizzare le risorse del PNRR, saranno decisive.
Sarebbe però sbagliato come detto all'inizio considerare l'Empolese-Valdelsa una zona indifferente ai grandi processi regionali e nazionali.
Il processo di precarietà dell'offerta lavorativa (ancora più grave tra le lavoratrici) si può invertire modificando le norme sul lavoro. Per questo a settembre saremo impegnati in una campagna di assemblee che porterà alla manifestazione del 7 ottobre in cui chiederemo norme che aboliscano le forme precarie e riducano drasticamente l'utilizzo dei tempi determinati.
Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze
Coord. CGIL Empolese-Valdelsa