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I futuri contadini monitorano il clima con la tecnologia nel Chianti

Nei Comuni di San Casciano in Val di Pesa, Barberino Tavarnelle e Greve in Chianti cresce la necessità di acquisire una coscienza meteorologica come fattore utile, se non necessario, a far fronte ai cambiamenti climatici. L'estate di fuoco di cui anche in questi giorni si sono risentiti gli effetti, con l'ondata di calore da bollino rosso che ha interessato tutta la regione, induce le amministrazioni comunali a tenere alta l'attenzione sugli strumenti e le azioni da attuare e potenziare contro il mutamento climatico. Le comunità, gli agricoltori, i giovani del Chianti si attrezzano dunque per conoscere, prevenire, interpretare i segni, i dati e del tempo avvalendosi della formazione professionale, dell'innovazione tecnologica e di nuove pratiche da sperimentare sul campo con il coinvolgimento attivo della comunità e delle realtà produttive.

Ad avere un ruolo strategico per il futuro dell'agricoltura e dell'economia del Chianti, terra ricca di produzioni tipiche di qualità da tutelare e valorizzare, è l'agrometeorologia, la scienza che mette in relazione i fattori meteorologici ed idrogeologici con l'ecosistema agricolo del Chianti. “Il cambiamento climatico è una realtà - dichiara il sindaco di San Casciano in Val di Pesa Roberto Ciappi, nonché presidente dell'Unione comunale del Chianti Fiorentino - di fronte alla quale non possiamo restare a guardare, responsabilità e consapevolezza sono le parole chiave che ci permetteranno di estendere il raggio di azione in maniera sostenibile e collegiale”.

Per fronteggiare i cambiamenti climatici l'Unione comunale del Chianti Fiorentino mette in campo un lavoro di rete che dialoga con il territorio, con chi lo vive, vi studia e lavora. Si spazia dalla formazione professionale rivolta ai più giovani con la scuola per aspiranti agricoltori (14-18 anni) promossa da Chiantiform che trasmette competenze specifiche ed insegna ad utilizzare gli strumenti della tecnologia funzionali all'agricoltura 4.0, quali app e software specifici, alla promozione di progetti di citizen science, come il gruppo delle sentinelle meteo dell'Osservatorio polifunzionale del Chianti, costituito da decine di volontari che segnalano, monitorano e si fanno testimoni di particolari eventi atmosferici contribuendo alla costituzione di una banca dati che studia e analizza i microclimi del Chianti.

Nello specifico il programma didattico del corso triennale che forma l’agricoltore 4.0 (iscrizioni aperte fino al 31 agosto), gestito da Chiantiform, sostenuto da risorse ministeriali, attraverso il progetto regionale Giovanisì, prevede lo studio di materie specifiche legate proprio al monitoraggio e alla prevenzione dell'agrosistema chiantigiano. “Dotati di tablet e smartphone le nuove generazioni di contadini che frequentano la scuola – spiega il presidente dell’Unione comunale Roberto Ciappi - innovano la passione per la terra cavalcando le potenzialità del mondo digitale e, alla luce delle problematiche legate al clima, sono stati introdotti negli ultimi anni nuovi moduli formativi che affrontano l’agricoltura di precisione, l’utilizzo dei droni sui campi, il funzionamento delle centraline meteorologiche”. L’agenzia formativa Chiantiform, situata a San Casciano in Val di Pesa, è promossa e costituita da cinque comuni del Chianti e di area fiorentina: San Casciano in Val di Pesa, Greve in Chianti, Barberino Tavarnelle, Impruneta e Bagno a Ripoli.

“Non c’è coltura che non prescinda dal tempo, il clima orienta in maniera incisiva lo sviluppo del lavoro tra i campi – precisa il presidente Ciappi -  questo è il motivo per cui investiamo sul piano della formazione e ci impegniamo come rete istituzionale affinché gli agricoltori del futuro abbiano le competenze per interpretare la situazione ambientale, raccogliere dati previsionali e nozioni sulle condizioni climatiche, l’agrometeorologia mette in grado di calcolare molti aspetti, ad esempio se sappiamo quando pioverà useremo in maniera più oculata le nostre risorse idriche, fattore determinante per mantenere qualità e favorire la sostenibilità del nostro territorio”.

La centralina meteorologica è uno strumento di cui un numero sempre maggiore di aziende agricole del Chianti si è dotato. A farne uso è anche l’agronomo Francesco Caselli per l’azienda nella quale opera, situata nel territorio di San Casciano in Val di Pesa. “E’ un apparecchio fondamentale – aggiunge Francesco Caselli - per gestire al meglio l’irrigazione, la tutela della pianta e contrastare l’impatto ambientale sul territorio con un uso più consapevole e la riduzione dei trattamenti, i sensori di cui si avvale la centralina denotano lo stato fisiologico della pianta, l'aggressività dei più importanti patogeni della vite e dell’olivo, permette di calcolare il rischio di malattie parassitarie. La strumentazione per l’agricoltura di precisione è importante anche per appurare l’umidità del suolo, utile a calibrare il fabbisogno idrico e l’irrigazione della vite, verifica inoltre le condizioni di bagnatura in cui si vengono a trovare le superfici fogliari”.

La lotta ai cambiamenti climatici aumenta la sua efficacia se l’azione si basa su un impegno collettivo e trae ispirazione da un modello di cittadinanza attiva. In questo senso si rivela esemplare il progetto sentinelle Meteo, gestito da Simone Nardini e Leonardo Salvini, responsabili della sezione meteo dell’Osservatorio Polifunzionale del Chianti, polo di riferimento per la ricerca scientifica situata nel Comune di Barberino Tavarnelle che ne è proprietario. Si tratta di una community sempre aperta a nuovi ingressi che investe sull’attività volontaria di alcuni cittadini il cui compito è quello di registrare gli eventi atmosferici, descriverli e segnalarli con un semplice click, utilizzando una specifica piattaforma realizzata dall’Osservatorio in collaborazione con il Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale per lo sviluppo sostenibile (Lamma) e CNR-IBE. All’Osservatorio, struttura comunale gestita dall’Università di Firenze di cui responsabile scientifico è l’astrofisico Emanuele Pace, è attivo il Centro di Elaborazione Dati Meteo del Chianti (CEDaM) che si compone di una stazione agrometeo a disposizione del mondo agricolo e turistico e della stazione dei fulmini che informa sulle condizioni e i movimenti dei flussi temporaleschi. “La stazione agrometeorologica – sottolinea Simone Nardini - fornisce dati meteo utili agli agronomi per prevenire gli effetti dei cambiamenti climatici, migliorare la coltivazione vitivinicola a favore della qualità, in quanto gli interventi sulle piante conseguenti alla conoscenza dei parametri meteo evitano l’uso di fitofarmaci contro le fitopatologie e migliorano la qualità del prodotto”. I parametri utilizzati sono la bagnatura fogliare, l’umidità del terreno, l’irraggiamento solare oltre alla temperatura, all’umidità, alla piovosità, alla direzione e alla velocità del vento. I dati sono disponibili e consultabili anche attraverso il web (http://www.osservatoriochianti.it/). La stazione è composta di due sensori: il tensiometro che misura la quantità di umidità presente nel terreno e il fabbisogno idrico della pianta e il sensore della bagnatura fogliare che rileva il grado di umidità presente sulla superficie di una foglia.

Fonte: Ufficio stampa associato del Chianti Fiorentino

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