Sbarcati a Carrara i 196 migranti della Open Arms
E’ il sesto sbarco dall’inizio dell’anno nel porto di Marina di Carrara. Questa mattina sulla banchina intorno alle otto ad attendere la nave ong Open Arms con 196 migranti erano presenti anche le assessore Monia Monni e Serena Spinelli.
Dei 196 migranti 80 sono destinati a strutture di accoglienza in Toscana, 71 in Piemonte e una trentina in Umbria.
Secondo Monia Monni assessora alla protezione civile: “Il Governo sta dimostrando la sua incapacità a costruire un modello di accoglienza vero, scaricando le criticità di gestione sui territori ed i Comuni. Prima Salvini da Ministro degli Interni ed ora Piantedosi, hanno destrutturato il modello dell’accoglienza diffusa, togliendo risorse ed emarginando quel terzo settore che sa fare accoglienza.
Che la sottoscrizione dell'intesa non contribuisca a risolvere il problema lo dimostra il fatto che tutto il Paese vive le stesse difficoltà, a partire dal Veneto come si capisce bene dalle parole dure del presidente Zaia e di tanti sindaci di destra. Per costruire un modello di accoglienza servono risorse e serve un’idea di come fare, cosa che questo Governo evidentemente non ha”.
Secondo Serena Spinelli, assessora al sociale, anche lei impegnata in prima persona insieme a Monni nella gestione degli sbarchi: “La situazione è complessa perché viene volutamente resa più complicata da un sistema che si sta avvitando su se stesso rendendo le cose difficili alle comunità che devono accogliere.
Molte realtà del nostro terzo settore non riescono ad inserirsi perché gli importi dei bandi sono troppo bassi. Quello che prevede il decreto Cutro (che mi spiace anche chiamare così visto la tragedia a cui si associa) esclude in sostanza il supporto legale, psicologico e quello linguistico, lasciando in pratica solo vitto e alloggio e finendo per allontanarsi molto dai principi dell’inclusione e dell’accoglienza. Io desidero comunque ringraziare tutto il nostro sistema per il lavoro, coordinato dalle prefetture: il terzo settore tutto, il sistema socio-sanitario e dell’assistenza, i comuni che hanno la maggior parte del carico addosso. E’ grazie a loro se la Toscana riesce a rispondere con adeguatezza e con preparazione”.
Fonte: Regione Toscana - ufficio stampa