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Palio di Siena, gli animalisti dell'Oipa: "Due cavalli infortunati, grottesco chiedere il patrimonio Unesco"

(foto di archivio)

Basta Palii, basta Quintane, basta Giostre con l’uso dei cavalli: tornei anacronistici che non hanno più ragione d’essere in un’epoca dove cresce e si consolida una sensibilità “animalista”, sostenuta anche dagli orientamenti giuridici e giurisprudenziali.

Il Palio di Siena si conferma una manifestazione pericolosa, che mette a repentaglio la vita dei cavalli e offende la sensibilità di chi ama e rispetta gli animali. Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) dopo la gara di ieri che ha visto due cavalli infortunati, Abbasantesa e Antine Day, entrambi di sette anni, ora ricoverati in una clinica veterinaria “per gli accertamenti diagnostici e gli interventi che si riterranno necessari”, come fa sapere il Comune di Siena.

«La pista continua a mettere a rischio l’incolumità degli animali e degli stessi fantini, senza considerare l’ombra del doping che più di una volta si è allungata sulla gara», commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Nel 2018 la competizione causò la morte di Raol, cavallo simbolo delle vittime del Palio, e solo dieci giorni fa la Quintana di Ascoli è stata letale per la povera Look Amazing , abbattuta a seguito del grave infortunio dovuto a una tremenda caduta».

Basta Palii, basta Quintane, basta Giostre con l’uso dei cavalli su piste inidonee: tornei anacronistici che non hanno più ragione d’essere in un’epoca dove cresce e si consolida una sensibilità, sostenuta anche dagli orientamenti giuridici e giurisprudenziali, che non vuole usi e abusi sugli animali, afferma l’Oipa. Che poi qualcuno voglia addirittura il riconoscimento del Palio di Siena quale patrimonio culturale immateriale Unesco è surreale e grottesco.

Fonte: Oipa

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