Si spaccia per il figlio all'estero e chiede soldi all'anziano padre: una denuncia
Ha fatto credere ad un anziano padre di essere il figlio che, per motivi di lavoro si trova spesso all'estero, e di aver bisogno di soldi. A cadere nella truffa un 83enne di Livorno, architettata da un giovane 25enne di origini nigeriane, identificato dai carabinieri a seguito delle indagini come presunto autore del raggiro. Secondo quanto emerso l'inganno ha origine agli inizi di luglio quando l'83enne, abituato a sentire il figlio regolarmente nei periodi di trasferta attraverso un noto social network, riceve un sms da un numero sconosciuto. Il contenuto del messaggio sembrava apparentemente scritto dal figlio, che informava il padre che il suo telefono si era rotto, fornendo un nuovo numero su cui contattarlo.
L'83enne ha così provveduto a chiamare il nuovo contatto ma, dopo vari tentativi non andati a buon fine, ha ricevuto un messaggio sempre dallo stesso nuovo numero in cui quello che credeva fosse il figlio, gli riferiva di essere impegnato a lavoro. Inoltre nel solito messaggio via chat era spiegato che siccome aveva cambiato telefono da poco, non era in grado di accedere al servizio di home banking per gestire le proprie finanze. Pertanto, appare una richiesta di soldi tramite un bonifico istantaneo di 2.480,95 euro ad un iban fornito nel messaggio. Il padre, ritenendo di aiutare il figlio, esegue l'operazione.
A distanza di poco tempo però si è ripetuta la stessa dinamica. Questa volta il truffatore nelle vesti del figlio ha chiesto la somma di 2.250,80 euro per il pagamento di un divano e un letto, che avrebbe restituito il giorno seguente. Ma la sera dello stesso giorno il vero figlio dell'83enne ha fatto rientro in Italia e, non appena ha chiamato il padre dal suo vero numero di cellulare, parlando dei bonifici entrambi si sono accorti di essere stati truffati. Allertati i carabinieri di Livorno che in poco tempo sono riusciti ad identificare il presunto autore, il 25enne residente a Brescia con a carico diversi precedenti per reati analoghi, denunciato per i reati di truffa e sostituzione di persona. Recuperata inoltre dai militari buona parte del denaro illecitamente sottratto alla vittima.
I carabinieri infine rivolgono un invito alla cittadinanza a "denunciare puntualmente le truffe, anche non consumate, per consentire lo svolgimento, comunque, di ogni possibile approfondimento e/o attività investigativa che consenta di individuare oltre i singoli autori anche eventuali strutture criminali organizzate dedite a tali tipologie di truffa che sempre più spesso sono destinate ad una fascia di persone di età anziana più vulnerabili".