Sindacati al depuratore dopo la morte dell'operaio: "Inaccettabile. Siano accertate le responsabilità"
"Riteniamo inaccettabile che si continui a morire sul lavoro". È il grido all'unanimità dei sindacati, presenti questa mattina al presidio indetto fuori dai cancelli di Aquarno, dove nella giornata di ieri 9 agosto 2023, un giovane operaio è morto durante i lavori di manutenzione nell'impianto di depurazione. Manca poco alle 16 quando viene lanciato l'allarme: due i lavoratori coinvolti, che sarebbero caduti nella vasca. A perdere la vita Alessandro Fontanelli, 44 anni, mentre da quanto si apprende il collega è ricoverato in gravissime condizioni. Una tragedia accaduta durante la consueta fermata estiva delle aziende conciarie, che ha spinto la Filctem Cgil e l'USB a presenziare oggi sul luogo dell'incidente.
"Esprimiamo il nostro cordoglio alla famiglia del deceduto - dichiarano dalla Cgil di Pisa, e dalla Filctem Cgil Toscana e Pisa - e ci auguriamo che il lavoratore ferito si possa rimettere presto e l'episodio non debba aggravarsi ulteriormente. Attendiamo di conoscere dagli organi pubblici di controllo la dinamica esatta di quanto accaduto, ma chiediamo fin da subito con forza che vengano accertate al più presto le eventuali responsabilità sull'accaduto". Rimarcata dal sindacato la necessità di "mettere in campo ogni sforzo affinché si interrompa la lunga lista dei morti sul lavoro, per questo ci dichiariamo disponibili fin da subito a valutare tutte le azioni da poter intraprendere in accordo con i lavoratori e chiediamo si apra subito un confronto con la direzione aziendale". Presenti per la Filctem i segretari regionale e di Pisa, rispettivamente Loris Mainardi e Alessandro Conforti. "Aspettiamo il risultato delle indagini e le responsabilità - afferma Mainardi - la cosa certa è che qui c'è un dramma, una persona che è andata al lavoro e che non è tornata a casa". Un presidio "doveroso, per un evento gravissimo che ci ha lasciati tutti sconvolti - aggiunge Conforti - dovremo capire cosa non ha funzionato e cosa è successo. Anche tutti gli sforzi fatti dalla nuova dirigenza, seppur lodevoli, a quanto pare sono insufficienti. Dobbiamo interrogarci su quanto successo - prosegue il segretario di Pisa - qualcosa è andato storto anche se è stato fatto il massimo. Ci stringiamo alla famiglia".
Da dati Inail, a livello nazionale le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nei primi cinque mesi del 2023, da gennaio a maggio, sono state 358. Numeri che Cinzia Della Porta, dell'Unione Sindacale di Base, definisce "strage": "È evidente che c'è una situazione dove non si tiene conto della salute e della sicurezza dei lavoratori come priorità". Come prosegue Della Porta, "siamo parte di un comitato promotore della legge di iniziativa popolare per introdurre il reato di omicidio sul lavoro" e, aggiunge in merito al presidio, "siamo qui in solidarietà con le famiglie e con i colleghi, a chiedere interventi seri e concreti". Presente anche un ex dipendente, oggi in pensione e membro di Usb, dipendente per molti anni all'impianto di depurazione. Si tratta di Manrico Carlini, che ha lavorato al fianco dei lavoratori coinvolti nel terribile incidente: "Li conoscevo benissimo" racconta Carlini, che ricordando il collega scomparso e il lavoratore ferito si commuove. Sul mestiere infine afferma "i depuratori sono luoghi pericolosi, ci sono agenti chimici, gas e altro. Mi dispiace perché Aquarno come azienda si spende molto per la sicurezza, sono un testimone di questo".
Margherita Cecchin