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L'Unione Montana dei Comuni del Mugello: "Non si possono riversare i problemi sui territori"

“Non si possono riversare i problemi sui territori”. A dirlo è il Presidente dell’Unione dei Comuni del Mugello Stefano Passiatore viste le criticità che le Amministrazioni locali si trovano a dover affrontare a seguito dell’attuale gestione governativa dello smistamento dei richiedenti asilo.

“Il Mugello sta accogliendo da anni, non siamo nuovi alla disponibilità nei confronti di chi chiede aiuto – aggiunge – . Nelle strutture della rete SAI (Sistema Accoglienza e integrazione) gestita direttamente dai Comuni abbiamo ad oggi circa 170 posti destinati a coloro che hanno già ottenuto lo status di rifugiato; il paradosso è che alcuni di questi posti sono vuoti perché il Governo ha tolto ad alcune soggetti la possibilità di usufruire di questo percorso; dall’altra parte invece il sistema dei CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria), gestiti direttamente dal Ministero dell’Interno tramite le Prefetture, non funziona ed è una realtà che viviamo ogni estate, ovvero nel periodo in cui ci sono sempre più arrivi. Pensare di gestire con strumenti straordinari un fenomeno che ci accompagna da anni, e che lo farà anche per i prossimi, è profondamente sbagliato”.

Al momento una ulteriore criticità è rappresentata dalla mancanza di posti e di gestori dei centri, ciò pare a seguito dei capitolati proposti che non consente a chi ottiene la gestione di garantire un minimo di servizi di accoglienza dignitosi.

“Il capitolato del bando proposto attualmente – aggiunge Passiatore – di fatto chiede ai gestori di fare semplicemente a malapena gli albergatori, non di seguire un percorso di integrazione. I pasti arrivano ogni tre giorni e vengono successivamente riprocessati per essere poi distribuiti in monoporzione ai richiedenti asilo, i servizi sono minimi, palesemente insufficienti e i costi rimborsati non consentono di fare appunto integrazione, ma solo fornire vitto e un posto letto. Anni di propaganda sul lucro da parte dei gestori sui migranti si stanno scontrando con la realtà. Le risorse attuali garantiscono solo il minimo sindacale senza possibilità di integrazione e solo in grandi centri di accoglienza mentre fino a qualche anno fa il sistema si reggeva su piccoli centri più sostenibili ed con servizi per l’integrazione nelle nostre comunità”.

Il Mugello continua ad essere terra solidale con i più deboli, attualmente prosegue l’impegno con la rete SAI, mentre sono state attivate anche strutture CAS per circa 213 posti.

“La Prefettura di Firenze sta facendo il possibile per trovare soluzioni dignitose ed adeguate ma il problema nasce da Roma che definisce le regole di ingaggio – conclude Passiatore –. Sono convinto io e lo è la stragrande maggioranza degli amministratori, che si debba continuare a prediligere l’accoglienza e l’integrazione e non il vitto e alloggio, siamo convinti che l’unica strada percorribile sia quella dell’accoglienza diffusa per evitare impatti importanti sui territori e situazioni di accentramento dei richiedenti asilo che possano causare difficoltà nell’inserimento e nella gestione. Abbiamo sempre fatto la nostra parte e continueremo a farla, ma non vuol dire che non si possa avere il diritto di dire forte e chiaro che la strada scelta è sbagliata, che così facendo il Governo dimostra la totale incapacità di gestire questo fenomeno, incapacità che si riversa sui territori e sui cittadini. Chiediamo che si cambi subito rotta e che siano ascoltati i Sindaci e soprattutto tutti coloro che si occupano da anni di accoglienza e integrazione”.

Fonte: Unione Montana dei Comuni del Mugello - Ufficio Stampa

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