Invasione granchio blu, Ceccardi (Lega): "Ue stanzi risorse per sostenere aziende ittiche danneggiate"
“L'Ue sostenga le aziende ittiche e combatta l'invasione del granchio blu”. È quanto chiede alla Commissione europea l'europarlamentare Susanna Ceccardi (Lega/ID), dopo l'allarme lanciato dalle associazioni e cooperative di pescatori sul crostaceo originario della sponda occidentale dell'oceano Atlantico che ha già invaso il nord Adriatico e ora sta infestando la costa tirrenica, facendo registrare un aumento esponenziale della propria presenza.
“Il granchio blu sta incidendo pesantemente sull'habitat naturale e sull'attività di pesca, dato che le sue prede preferite sono gli avallotti, cioè i pesci appena nati - spiega Ceccardi -. Questa presenza così diffusa pone seri problemi alle aziende del settore ittico, tra cui la commercializzazione e il loro smaltimento, data la quantità troppo elevata di granchio pescato”.
Nell'interrogazione urgente presentata alla Commissione europea, Ceccardi chiede di quantificare il sostegno finanziario alle aziende del settore per far fronte a questa emergenza e di indicare come l'Ue intenda arginare gli effetti di questo predatore alieno sulla biomassa delle specie autoctone nelle acque comunitarie.
“Gli attacchi all'ittiofauna locale, infatti, vanificano gli investimenti nella semina, con una diminuzione del pescato che incide sull'offerta nel mercato prevista per i prossimi anni - aggiunge Ceccardi -. Ci sono già 3.000 imprese a rischio solo nel delta del Po e presto ce ne saranno migliaia anche nel resto d'Italia. In Toscana, nella laguna di Orbetello, ad esempio, è già a rischio la produzione di spigole. Anche a Vada e a Marina di Pisa è già scattato l'allarme".
"Per questo - conclude Ceccardi - è necessario che l'Unione Europea stanzi urgentemente risorse economiche a favore dei pescatori danneggiati da questa specie aliena invasiva”.
Fonte: Ufficio Stampa