Reddito di cittadinanza, il Pd raccoglie le preoccupazioni degli assistenti sociali
Il Pd insorge contro lo stop via sms del reddito di cittadinanza, a partire dal 1° agosto 2023. Tutto parte dal consiglio regionale dell'Ordine degli assistenti sociali che ha chiesto di "monitorare e contenere le conseguenze di questa scelta del Governo che arriva senza alcuna misura di accompagnamento".
La presidente del Consiglio degli assistenti sociali Rosa Barone spiega che l'sms inviato "sta provocando grandissima pressione sui Servizi sociali territoriali con il serio rischio che molti assistenti sociali possano subire aggressioni verbali o fisiche da parte di persone esasperate"
Anche perché "i servizi sociali territoriali non solo non sono stati rinforzati per queste esigenze ma sono ben al di sotto degli organici previsti e non in grado quindi di assicurare il necessario approfondimento delle situazioni di ciascuna delle migliaia di persone che devono essere prese in carico".
Ceccarelli e Sostegni (Pd): “Grave l’allarme lanciato dagli assistenti sociali della Toscana. Il Governo deve dare risposte immediate”.
Il capogruppo Dem ed il presidente della commissione Sanità e politiche sociali annunciano un’interrogazione scritta per sollecitare la Giunta a farsi portatrice di questa istanza.
«L’allarme lanciato dall’Ordine degli Assistenti sociali, che manifestano preoccupazioni anche per la propria personale sicurezza, è la dimostrazione di quanto la scelta di soppressione del reddito di cittadinanza da parte del governo nazionale, senza predisporre alcuna misura sostitutiva, sia non solo grave e inaccettabile, ma di come le conseguenze rischino di diventare insostenibili per chi si ritrova senza il sussidio da un giorno all’altro e anche per chi dovrà gestirne gli effetti sul territorio: i servizi sociali e i comuni. Occorre che tale allarme non venga in nessun modo sottovalutato. Per questo, presenteremo un’interrogazione scritta per chiedere alla giunta regionale cosa intenda fare per sollecitare il governo a far fronte a questa situazione di grave disagio per migliaia di persone anche in Toscana. Inoltre, vista la specifica richiesta da parte dell’Ordine degli Assistenti sociali alla Regione di non essere “lasciati soli” di fronte a quella che potrebbe rapidamente divenire una vera e propria emergenza di carattere sociale, nell’interrogazione chiederemo al presidente Giani e all’assessore Spinelli di mettere in atto tutte le misure per alleggerire la pressione nei confronti dei servizi sociali, pur con la consapevolezza che il problema generato dalla soppressione del Reddito di cittadinanza non può essere scaricato sulle Regioni, né sui Comuni».
Così Vincenzo Ceccarelli ed Enrico Sostegni, rispettivamente capogruppo del Pd in Consiglio regionale e presidente della commissione Sanità e politiche sociali, intervengono sull’allarme lanciato dall’Ordine degli Assistenti sociali della Toscana.
Barnini: “Il Governo ha scaricato tutto sui Comuni e sui servizi sociali. Manca l’accompagnamento”
“La preoccupazione espressa dall’Ordine degli Assistenti sociali, in merito alla sospensione del Reddito di cittadinanza, è identica a quella dei Comuni che dall’oggi al domani si sono ritrovati a dover far fronte a un disagio individuale scaricato totalmente su di loro. La modalità con cui il Governo ha deciso di realizzare questa mossa non accompagna le persone verso una prospettiva diversa, ma le lascia semplicemente prive di alcun tipo di sostegno, alla ricerca di risposte da parte delle amministrazioni e delle Società della Salute.
La misura del Reddito di cittadinanza poteva essere rivista e modificata, magari distinguendo il sostegno alla povertà e marginalità estrema dall’accompagnamento in percorsi di inserimento socio-lavorativo, come suggerito dal PD nella scorsa legislatura. Ma non doveva essere cancellata, rimuovendo l’unica forma di sostentamento di migliaia di famiglie. Il Governo Meloni adesso fa dell’interruzione del servizio una bandiera ideologica, a conferma di come non abbiano assolutamente in testa un’idea di Paese inclusiva”, così Brenda Barnini, responsabile politiche sociali e welfare di comunità del PD Toscana.
Mazzantini (Pd Empolese Valdelsa": "Atto gravissimo, anche nel metodo"
"Non si può essere che indignati di fronte alla modalità con cui il Governo, con un mero sms, ha sospeso l'erogazione del Reddito di cittadinanza a migliaia di famiglie, 26 mila solo in Toscana. Una misura che rappresenta nella stragrande maggioranza dei casi l'unica fonte di reddito per queste famiglie. Il reddito di cittadinanza è uno strumento che ben poteva essere migliorato, facendo tesoro dell'esperienza pregressa e di alcuni limiti mostrati e da modificare, ma non certo rimosso con un colpo di mano che lascia nella povertà estrema migliaia di famiglie. Bene ha fatto la segretaria Schlein a condannare questo atto del Governo, annunciando uno scontro durissimo in Parlamento. Preoccupa anche l'allarme lanciato questa mattina da Rosa Barone, presidente del consiglio regionale dell'Ordine degli Assistenti sociali,
I primi a dover far carico di queste persone, oltre ai servizi sociali, saranno i Comuni, che non hanno i fondi per aiutare le persone in difficoltà. Ricordo che il Governo Meloni ha, appena un mese fa, fatto saltare anche il Fondo nazionale per il contributo affitto e morosità incolpevole , un contributo istituito nel 2016 che negli anni è servito ad arginare gli sfratti e che nell'Empolese Valdelsa vedrà i Comuni sostituirsi con grandissima fatica al Governo per 750.000 euro così da sostenere più di mille famiglie, ma non si può scaricare tutto sui Comuni, che sono gli Enti dalle risorse più ridotte. Insomma, la guerra dovrebbe essere contro la povertà, ma quella condotta dal governo Meloni pare più una guerra ai poveri", così Jacopo Mazzantini, segretario della Federazione Pd Empolese Valdelsa, commenta la sospensione del Reddito di cittadinanza operata dal governo Meloni.