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Strage del Duomo di San Miniato, l'appello ai familiari delle vittime per cercare nuove prove: "Si dia l'ok per esumare corpi"

In occasione dell'anniversario della strage del Duomo di San Miniato avvenuta il 22 luglio 1944, nella quale è stata anche conferita la cittadinanza onoraria alle 55 vittime, è emersa anche l'intenzione di rintracciare nuove prove sulla dinamica dell'accaduto.

Il Comitato "G. Gori" di Cigoli, attivamente coinvolto nella ricerca della verità sulla strage, rivolge quindi un appello commosso ai familiari delle vittime e a coloro che furono feriti durante il tragico episodio, chiedendo la disponibilità all'esumazione dei corpi dei propri cari. L'obiettivo è analizzare le schegge che li colpirono al fine di ottenere importanti informazioni sulla provenienza dell'ordigno utilizzato, se fabbricato in Germania o negli Stati Uniti. Ecco il testo dell'appello:

In questi giorni, sulla stampa locale, è stato dato molto risalto all’anniversario della strage del Duomo avvenuta il 22 luglio del 1944: è stata conferita la cittadinanza onoraria alle 55 vittime e sono apparse notizie per rintracciare nuove prove sulla dinamica dell’accaduto.

In tal senso il Comitato” G. Gori” di Cigoli rivolge un accorato appello ai familiari delle vittime e di coloro che furono feriti nella strage del Duomo, affinché diano la loro disponibilità all’esumazione del cadaveri dei loro congiunti per potere analizzare le schegge che li colpirono, ferendoli o uccidendoli.

Secondo l’esperto da noi incaricato Danilo Coppe infatti “Basta una scheggia per stabilire con un’analisi metallografica la mescola dell’acciaio: e sulla base di quei dati si può capire se l’ordigno è stato fabbricato in Germania o negli Stati Uniti”.

Coppe, è un esplosivologo di fama mondiale, è il più grande esperto italiano di stragi: negli anni ha lavorato con successo a scoprire la verità sulle stragi alla stazione di Bologna, su piazza della Loggia, sul DC-9 Itavia, esploso su Ustica, e sul bombarolo Una Bomber ; fra l’altro recentemente il tribunale di Livorno gli ha affidato la ricerca della verità sulla Moby Prince e ha collaborato alla demolizione delle campate residue del Ponte Morandi a Genova.

Questo esperto è convinto che il ritrovamento di una o più schegge potrebbe essere una prova importante per definire, una volta per tutte, la responsabilità sulla dinamica della strage del Duomo.

Se i parenti daranno il loro assenso tutte le indagini saranno seguite, nel rispetto della normativa vigente e della privacy, da Danilo Coppe con serietà e professionalità, avvalendosi di mezzi scientifici all’avanguardia e nel più completo rispetto della dignità dei defunti.

Come Comitato Gori, in collaborazione anche con la Sezione ANPI di San Minitao, stiamo cercando da anni di ricomporre la divisione della memoria che si ha nella comunità sulla strage del Duomo a San Miniato, per provare, su un fatto così tragico, una visione comunei. A tale scopo stiamo lavorando a 360° anche su altri documenti e materiali collegati all’evento.

Comprendiamo la delicatezza di questo appello che rivolgiamo ai familiari, ma al tempo stesso siamo convinti che la Verità Condivisa sia il primo elemento, da cercare con ogni mezzo, per rispettare le Vittime della strage del Duomo e la loro memoria, evitando le polemiche che inevitabilmente vengono sollevate ogni anno in occasione dell’anniversario.

Fra l’altro il 22 luglio del 1944 sarà l’80° della strage e sarebbe quindi auspicabile che non ci fossero più zone d’ombra o polemiche sulla tragedia che accadde allora.

Coloro che sono disponibili o fornire informazioni in merito possono contattare il Comitato,telefonando al numero 3396263318 o inviare una mail: fipafi@alice.it , in tal modo verranno presi gli opportuni contatti e portata avanti, consensualmente con le famiglie, la ricerca.

Il presidente del Comitato G. Gori

Giampiero Montanelli

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