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Regione Toscana, via libera al Rendiconto generale per l'anno finanziario 2022

Andrea Pieroni

E’ stato approvato, questa mattina, a maggioranza il rendiconto generale per l’anno finanziario 2022. La proposta di legge ha ricevuto 23 voti favorevoli dal Partito democratico e Italia Viva e 11 contrari da Fratelli d’Italia, Lega, Gruppo misto-Toscana domani e Movimento 5 Stelle.

L’atto è stato illustrato in aula dal vicepresidente della commissione di Controllo Andrea Pieroni (Pd), che ha spiegato che l’esercizio 2022 chiude con un saldo positivo di 533,95 milioni di euro.

La parte disponibile registra un disavanzo di 1.354,52 milioni, più 46 milioni e 9, per effetto degli emendamenti della Giunta regionale, dopo il parere della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, che ha contestato che gli oneri di ammortamento dei mutui, per investimenti sanitari siano stati addebitati sul Fondo. Prassi ormai consolidata da dieci-quindici anni, e che ha registrato anche importi più significativi degli attuali 46 milioni e 9, che vanno ad aggiungersi ai 1.354,52 milioni di disavanzo, portando – per effetto a catena – ad un “minor miglioramento del risultato di amministrazione”.

Nel corso dell’esercizio 2022 sono state approvate quattro leggi di variazione al Bilancio di previsione (ivi compresa la legge di assestamento) e ventitré atti amministrativi di variazione di competenza della Giunta regionale.  Per effetto di tali variazioni lo stanziamento definitivo, tra entrate e uscite, in termini di competenza, è stato di oltre 17mila milioni di euro. Tra le variazioni più significative di entrata e di spesa ricordiamo le variazioni agli stanziamenti relativi all’adeguamento del fondo sanitario e quelle relative alle procedure di ripiano per il superamento del tetto di spesa dei dispositivi sanitari e dei farmaceutici degli anni precedenti.

Ancora altri dati: l'accertato dell'attività di contrasto all'evasione fiscale nel 2022 è stato pari ad oltre 259 milioni di euro, in sensibile aumento rispetto agli esercizi precedenti, mentre l'incassato derivante dall'attività di recupero dell'evasione fiscale è stato di oltre 142 milioni di euro. Nello specifico sul versante delle entrate: il totale delle entrate correnti accertate di natura tributaria, contributiva e perequativa è stato di 9.261 milioni di euro; 1.452 milioni di euro risultano i trasferimenti correnti accertati relativi alle risorse libere e vincolate; le entrate extratributarie 134 milioni di euro; le entrate in conto capitale oltre 313 milioni di euro. Il totale dei residui attivi, considerando anche ciò che deriva dal fondo di garanzia interregionale, ammonta ad oltre 4 mila milioni di euro (4.208).

Sul fronte della gestione della spesa: gli stanziamenti definitivi sono pari ad oltre 11 mila milioni e mezzo di euro (11.498), in leggero aumento rispetto al 2021; gli impegni pari ad oltre 11 mila milioni (11.104), quindi ad oltre il 96 per cento degli stanziamenti definitivi; la capacità dei pagamenti pari a circa 9 mila milioni (81 per cento degli impegni) in leggero aumento rispetto al 2021; i residui passivi formati nell’esercizio: 2.128 milioni di euro.

Guardando ai dati relativi all'indebitamento regionale: questo al 31 dicembre 2022 risulta di 2.072 milioni di euro, di cui 2.064 di debito contratto con oneri a carico del bilancio regionale, che determina un indebitamento pro-capite di 366 euro, in aumento come negli anni precedenti.

Per quanto concerne il capitolo delle partecipazioni regionali: otto sono le società nelle quali la Regione, anche grazie ad un patto di sindacato sottoscritto, esprime la maggioranza dei voti assembleari (tra cui Arrr, Sviluppo Toscana e le tre aziende termali); quattro dove esprime la maggioranza relativa (tra cui Fidi Toscana e Firenze Fiera) e cinque le società nelle quali esprime un voto di minoranza (tra cui Toscana Aeroporti ed Interporto Toscana Centrale).

Tra gli argomenti sottolineati da Pieroni, il fatto che “la Regione ha colmato con risorse proprie le spese sanitarie che la pandemia ha fatto lievitare” e che tuttavia “si rafforza un trend virtuoso, dato che il disavanzo nel giro di pochi anni è stato dimezzato”. Ancora Pieroni ha osservato che la Toscana è la seconda regione in Italia per velocità di pagamenti, che ha scelto una linea amichevole con i cittadini per la gestione della tassa auto e “che è in atto un lavoro costante da parte di Giunta e Consiglio per l’efficientamento della spesa”. Per quanto riguarda la questione del personale dei gruppi consiliari, infine, Pieroni ha detto che “a fronte dei rilievi della Corte dei Conti nonostante sia mutata la legislazione nazionale la Regione ha deciso di fare ricorso”.

 

Massimiliano Baldini (Lega) ha invece espresso giudizio negativo “per il disavanzo importante della Regione Toscana, il che, come ha sottolineato la Corte dei Conti, avrà un impatto sulle scelte future”. “Siamo preoccupati – ha detto – perché il miglioramento c’è ma il disavanzo rimane tra i più elevati nel panorama nazionale, e grava tutto sul settore sanitario”.

Baldini ha inoltre sottolineato come l’incidenza pro-capite dell’indebitamento sia la più alta degli ultimi dieci anni “e dunque l’approccio deve cambiare”. Anche le dinamiche registrate per le società partecipate secondo il consigliere evidenziano l’incapacità della Regione a svolgere il ruolo di socio. Infine, Baldini ha richiamato a una riflessione sul ruolo dei collegi dei revisori dei conti “che si limitano a una verifica dell’applicazione della normativa ma non effettuano una verifica economica”.

 

Il presidente della commissione di Controllo Alessandro Capecchi (FdI) ha, tra le varie cose, richiamato l’attenzione sul contenzioso: “Il fondo contenziosi ammonta a oltre 100 milioni di euro – ha detto – perché la Regione Toscana ha moltissime cause aperte”. Secondo Capecchi “siamo davanti a un bilancio in chiaroscuro” perché l’eccessiva rigidità nella parte sulla spesa “riduce la capacità di manovra provocando rischi in caso di eventi inaspettati”; questo inoltre “limita la capacità di indebitamento per risolvere alcuni problemi infrastrutturali importanti”. Anche il presidente ha sottolineato la crescita dell’indebitamento e il rilievo, fatto dalla Corte dei Conti, “sulla scarsa trasparenza del bilancio sui capitoli di spesa sanitaria”. Per quanto riguarda il personale, in leggera flessione nel 2022, Capecchi ha ricordato il rilievo fatto sul salario accessorio dei dirigenti (uno ogni 30-35 dipendenti). Infine, per quanto riguarda il capitolo beni e servizi, il consigliere ha rilevato “che siamo di fronte a un fiume di denaro speso per le consulenze esterne”.

 

“Si è parlato di una gestione attenta della cosa pubblica ma in realtà dalla Corte dei Conti sono stati rilevati diversi elementi di criticità – ha detto Elisa Tozzi (gruppo misto-Toscana domani) -. Sulla sanità, un certo tipo di comportamento ha determinato nel tempo un aggravamento dei conti”. “E’ indubbio che ciò che è stato fatto nel passato lascia un’eredità pesante in termini di conti” e il “riallineamento non è indolore abbiamo spostato 46 milioni che andranno a ricostituire l’equilibrio del perimetro sanitario”. E ancora Tozzi ribadisce “sulle partecipate continuiamo a mettere soldi pubblici in operazioni sulle quali si sollevano dubbi”. Tozzi ha sottolineato due punti: sulla questione dell’Arpat, “la Corte dei conti ha sollevato dubbi sulla legittimità dei finanziamenti della regione ad Arpat attraverso il fondo sanitario indistinto” e sul pnrr “la situazione delle progettualità attuate è minima si parla di 5 iniziative finalizzate al 100per cento, di 3 al 50-80per cento e di 5 impegni che non sono stati non tradotti in pagamento”. Infine “sulla gestione dei fondi europei è importante monitorare lo stato di attuazione degli investimenti finanziati dalle risorse europee garantendo la complementarietà tra politiche pubbliche ed evitando un doppio finanziamento. Più volte ho richiesto alla Giunta un quadro chiaro della programmazione europea in complementarietà con il pnrr e con le risorse del bilancio, questo è un buco nero che non riusciamo ad affrontare”.

“I numeri parlano chiaro e vediamo una tendenza positiva di fondo, con miglioramenti rispetto agli anni passati – è intervenuta Anna Paris (Pd) -. La Corte dei Conti svolge un controllo collaborativo con l’ente, sono osservazioni che vengono recepite e che rispetto all’anno scorso sono diminuite”. “Il disavanzo nasce da un cambiamento di contabilità del 2015 e che dal 2018 si sta riducendo”. “Alcune grandezze vanno meglio ad esempio l’utile aumenta e il patrimonio netto”, e ancora “la cassa è bene che si sia ridotta, vuol dire efficacia ed efficienza, così come efficacia ed efficienza si nota anche per i tempi di pagamento che si sono ridotti come si è ridotto l’importo delle liquidazioni a scadenza: dai 26/33 giorni siamo scesi ai 20”. Sull’indebitamento “è aumentato – afferma la consigliera - ma la regione ha bisogno di investimenti” e “il debito del cittadino toscano è circa 533 euro a testa mentre in altre regioni, si arriva anche a mille e 400 euro”. Secondo Paris “i punti di debolezza sono sul mondo delle partecipate”. Infine, conclude “vorrei suggerire un corso di laurea per ‘giuristi di impresa’, utile anche per chi risiede in certi posti dove servirebbe un’esperienza aziendalista con impostazione giuridica”.

 

“Il ministro Schillaci chiede per il comparto sanità fra i tre e i quattro miliardi in più da inserire nel fondo sanitario nazionale, ma dice per far cosa – ha sottolineato Diego Petrucci (Fratelli d’Italia) – e non fa la cantilena toscana dove si chiedono indistintamente soldi senza motivazioni”. “Negli appunti della Corte dei Conti alla Toscana – continua - c’è una cosa sulla quale ci si sofferma, sull’aver utilizzato in parte il fondo sanitario per spese illegittime, la sanità in Toscana è mare magnum nel quale si butta tutto e si prende tutto”. Secondo Petrucci i “problemi della sanità si risolvono con più soldi ma prima con una migliore organizzazione”. Sulle ferie non godute dal personale sanitario, il consigliere regionale ha ricordato che “nella Aoup (azienda ospedaliera universitaria) ci sono medici che hanno preso di recupero fino a 103 giorni in un anno invece di fare le ferie, quelle ore a recupero sono state pagate dopo però per fargli fare le ferie si chiudono le sale operatorie”. “Vorrei citare il piano regionale di sviluppo e alcuni dati evidenziati ad esempio sul pubblico impiego – conclude- in Italia sono 91 ogni 1000 cittadini e in Toscana 94 ogni mille mentre in Europa sono 139. Per allinearci dovremmo assumere 146mila persone in toscane e due milioni e mezzo a livello nazionale non so se sarebbe sostenibile”.

Fonte: Toscana Consiglio Regionale

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