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L'antico pozzo ritrovato a Empoli, dagli scavi in via Sanzio agli studi

Rinvenuto tra 2020 e 2021 in un campo in via Sanzio, il pozzo datato alla media età del Bronzo è attualmente il più antico del suo genere in Toscana

(foto da facebook)

Sul territorio di Empoli ci sarebbero stati insediamenti stabili già dalla Preistoria. A testimoniarlo è un pozzo per l’acqua, datato alla media età del Bronzo, che attualmente rappresenta il più antico esemplare nel suo genere ritrovato in Toscana. La scoperta è avvenuta in via Sanzio, durante le indagini di archeologia preventiva a cura della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana iniziate a Empoli nel 2020, nell’ambito del progetto per la costruzione di una nuova scuola. Nel campo, tra gli edifici delle scuole superiori e la ferrovia, si è dunque concentrato lo scavo stratigrafico che ha messo in luce le varie fasi di vita del pozzo, documentate anche da alcuni vasi e manufatti in terracotta ritrovati al suo interno e della stessa epoca, ovvero risalenti circa al 1500 a.C. nel periodo della Protostoria.

La storia dell’antichissimo pozzo, e dei successivi studi e accertamenti compiuti, è stata illustrata ieri sera al Parco di Serravalle di Empoli dai protagonisti della scoperta. Presenti gli autori dello scavo, gli archeologi della Cooperativa Ichnos di Montelupo Fiorentino presieduta da Francesco Cini, la dottoressa Ursula Wierer della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Area Metropolitana di Firenze all’evento patrocinato dal comune di Empoli, in collaborazione con l’Associazione Archeologica Volontariato Medio Valdarno e la Cooperativa Sociale Sintesi Minerva.

(foto da facebook)

Scavato nella terra, il pozzo scrive una nuova pagina nella storia del territorio empolese, portandolo ancora più indietro nel tempo. “La datazione rende la struttura la più antica conosciuta finora in Toscana” spiega Ludovico Giannini nel team di archeologi di Inchnos, composto anche da Andrea Violetti, Lorenzo Cecchini e Giulia Gallerini, che hanno condotto lo scavo. Giannini spiega che il pozzo, profondo oltre 4 metri, tagliato nell’argilla e non rivestito dalla pietra, è semplicemente scavato: “Sulle pareti abbiamo trovato segni degli attrezzi preistorici, tracce non comuni da poter osservare”. Mantenuto intatto e rimasto come sigillato durante la sua lunga vita “dimostra che intorno c’era un insediamento stabile antico a Empoli. All’interno sono stati trovati anche dei vasi in terracotta, di cui uno praticamente integro e altri frammenti”. L’archeologo pone poi l’accento sugli elementi più importanti della struttura riemersa dalla terra: “Antichità e rarità - afferma Giannini - perché è l’unico esempio di un’epoca così antica nella regione e perché dà una base di partenza diversa per la conoscenza degli insediamenti a Empoli”.

La città del vetro trova dunque radici ancora più profonde: “È una scoperta importante - aggiunge Marco Cerrai, presidente dell’Associazione Archeologica Volontariato Medio Valdarno - perché fino a qualche anno fa a Empoli il manufatto più antico ritrovato era risalente al tempo Romano, e qualcosa anche di Etrusco. Adesso la scoperta di questo pozzo dimostra che già dalla media età del Bronzo a Empoli c’erano delle popolazioni”.

Margherita Cecchin

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