Obiettivo lavoro, bando per gli under 35 che non studiano né lavorano
Un percorso di crescita, in particolare per i giovani under 35, che non studiano e non lavorano per ritrovare la fiducia nelle proprie potenzialità e agevolare la ricerca di un impiego. Con il bando “Obiettivo Lavoro” Fondazione CR Firenze vuole sostenere azioni formative degli enti del terzo settore che hanno esperienza di orientamento, formazione e inserimento lavorativo, per offrire nuove opportunità ai giovani e ai meno giovani disoccupati o inoccupati al fine di acquisire e rafforzare le proprie competenze tecnico-operative e facilitare l’avvio di un rapporto di lavoro che potrebbe essere uno stage, un apprendistato fino ai contratti di lavoro anche a tempo determinato o indeterminato.
La progettualità formativa che sarà finanziata dal bando, alla sua terza edizione, dovrà focalizzarsi sui bisogni/lacune di ognuno e sui fabbisogni del contesto produttivo locale. A disposizione ci sono in totale 430 mila euro, ogni progetto potrà richiedere un contributo fino a 80 mila euro.
Le proposte saranno destinate a disoccupati e inoccupati, indipendentemente dalla nazionalità, preferibilmente entro i 35 anni di età, in cerca di occupazione, non iscritti a scuole né a università, che non lavorano e che non seguono corsi di formazione o aggiornamento professionale, che abitano nei territori della città metropolitana di Firenze o delle province di Arezzo e Grosseto.
Ogni progetto dovrà essere presentato e realizzato da un partenariato di almeno due soggetti e possono essere coinvolti nelle iniziative le aziende, i centri per l’impiego o altri enti accreditati per i servizi al lavoro.
“Con il Bando Obiettivo Lavoro, giunto alla terza edizione, la Fondazione CR Firenze intende proseguire e potenziare l’impegno e l’investimento in favore dei giovani che non stanno né studiando, né lavorando con particolare attenzione ai più fragili - commenta il Direttore Generale di Fondazione CR Firenze Gabriele Gori - Nel tempo della post pandemia la vecchia regola “imparo ad imparare” risulta quanto mai attuale e deve essere alimentata in contesti adeguati e stimolanti. Lo stallo intergenerazionale di molti, per intoppi di vita, per contesto socioculturale e familiare di provenienza, per quel senso di sfiducia e frustrazione che si radica con l’aumentare della difficoltà di trovare un lavoro, deve essere contrastato con nuove forme di presa in carico e di accompagnamento che vadano nella direzione di riattivare la persona nelle sue possibilità guardando al domani con maggiore fiducia. Pensiamo che ora più che mai serva scardinare la distanza tra il sistema impresa e il sistema dell’offerta formativa. Vogliamo sostenere le nuove sfide che mettono al centro la formazione e riqualificazione per rafforzare le competenze tecnico-professionali indispensabili per il mondo del lavoro”.