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Le opposizioni: "Palandri si auto-commissaria e chiede aiuto ad un super consulente"

Dopo appena due mesi il sindaco Palandri "si è auto-commissariato". Sull’albo pretorio del Comune, infatti, è stato pubblicato un decreto con cui il sindaco ha nominato un proprio consulente o, meglio, “Una figura con cui confrontarsi sulle problematiche dell'ente" così come scritto nel decreto.

"Ce lo aspettavamo - commentano le opposizioni - ma siamo rimasti sorpresi per la rapidità con cui il neo sindaco è stato costretto a trovarsi un tutore, e non per avere supporto su specifiche questioni bensì su tutto, su tutte "le problematiche dell'ente".

“Ci sembra una situazione quanto meno paradossale - afferma il capogruppo di opposizione Francesco Puggelli - Ci troviamo di fronte alla “giunta” più allargata della storia di Poggio a Caiano, con un sindaco, quattro assessori e tre consiglieri delegati, e nonostante l’ampia compagine, il sindaco ha sentito il bisogno anche di un consulente esterno per gestire le problematiche dell’ente”

E anche a proposito di queste “fantomatiche problematiche” forse è necessaria una riflessione.

In soli due mesi hanno lasciato l'amministrazione comunale sia il segretario che la maggior parte dei responsabili degli uffici. Questa "fuga da Poggio" può configurare una complessità da gestire, ma Poggio a Caiano non si trova in una situazione di dissesto finanziario (per ammissione scritta dello stesso Palandri) o di altra natura, e può vantare una solida macchina comunale. Pertanto, se di “problematiche” si tratta, sono di ordinaria amministrazione. Per non parlare dei legittimi dubbi che sorgono sulle cause di questa "fuga di massa" dei dirigenti.

Ciò nonostante, per “confrontarsi su queste problematiche”, Riccardo Palandri invece di appoggiarsi alla giunta da lui scelta e con cui individuare le soluzioni più adatte per la comunità e per il paese, ha preferito rivolgersi ad una persona esterna, che per di più non conosce il territorio.

Sembrerebbe quasi che la sua squadra di governo, squadra che lui ha scelto, non è sembrata al neo sindaco adeguata per "confrontarsi sulle le problematiche dell’ente”.

Palandri però dovrebbe ricordarsi che è a lui che i cittadini hanno affidato il compito di guidare il paese, a lui alla giunta - che egli stesso dovrebbe aver scelto - e ai consiglieri eletti. Quel paese che solo pochi mesi fa, in campagna elettorale, sosteneva di poter “cambiare” subito e in fretta. Ad oggi però hanno cambiato solo l’ingresso al Municipio.

“Fare il sindaco richiede impegno, dedizione, competenza e passione. Se Palandri pensava che sarebbe stata una passeggiata probabilmente ha fatto male i propri calcoli e questa nomina, arrivata a meno di due mesi dall’elezione, ne è la conferma. Non gli bastava la "giunta allargata" per un totale di sette poltrone, ci voleva anche un super consulente in pensione. Quanti sono i debiti elettorali che il "finto" civico Palandri ha da pagare ai partiti per tenere d'accordo una maggioranza che già scricchiola?”, afferma ancora Puggelli

“Vale poco – aggiungono i consiglieri in conclusione - che l'incarico sia stato affidato all'ottimo ex vicesegretario generale del Comune di Prato, e che sarà svolto a titolo gratuito. A ben vedere, questa è perfino una aggravante perché, a pensar male, potrebbero essere lesi i principi di imparzialità e trasparenza che dovrebbero caratterizzare la pubblica amministrazione. Abbiamo infatti qualche dubbio sulla legittimità giuridica del decreto che non mancheremo di approfondire. Un dato è certo: un super consulente che arriva da Prato puzza proprio di scelta imposta dall’alto dai partiti. Di fatto un grave commissariamento politico arrivato evidentemente per tentare di mettere una pezza dopo i primi pasticci fatti sulla scuola Mazzei - chiusa e riaperta - e su Ponte a Mulino messo a doppio senso per finta.”

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