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Licenziamento per 7 lavoratori dello scatolificio Sifa di Empoli, Cgil: "Tritacarne spietato"

Gianluca Lacoppola della Cgil Empolese Valdelsa

Da diversi mesi le lavoratrici e i lavoratori dello scatolificio SIFA del Terrafino chiedono risposte a fronte di comportamenti aziendali apparentemente incomprensibili, come lo spostamento temporaneo di personale e strumenti sulla sede di Montecarlo (Lucca) con il risultato di bloccare la produzione di Empoli, dove il lavoro certamente non manca. Oppure le pressioni e le minacce di chiusura di un sedicente responsabile di stabilimento.

Per mesi abbiamo cercato il confronto con l’azienda per capire la situazione e, se necessario, intervenire in tempo tutelando le lavoratrici e i lavoratori. Per mesi l’azienda si è sottratta a questa richiesta.

Ieri, per le vie brevi, la direzione ci ha informati che aprirà le procedure di licenziamento collettivo dei 7 lavoratori dello stabilimento per chiudere definitivamente il sito.

È evidente che ci troviamo di fronte all’ennesimo caso di speculazione industriale che in nome di risparmio e profitto, sacrifica i lavoratori e impoverisce il territorio.

È altrettanto evidente che non siamo in nessun modo disposti a permettere che 7 persone finiscano in un “tritacarne” spietato, specialmente in un momento in cui inflazione e crisi economica sono ad un picco di recrudescenza.

Sia chiaro che metteremo in campo tutte le iniziative necessarie a fermare questo scempio e ci attiveremo da subito per fare luce su questa vicenda a dir poco vergognosa.

Fonte: SLC-CGIL Area Vasta FI-PO-PT

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