Ricorso al TAR contro il raddoppio Empoli-Granaiolo: "Opera costosa, danni all'ambiente e impatto sulla vivibilità"
Lo scorso 14 luglio è stato depositato dal Comitato dei residenti il ricorso al Tribunale Regionale della Toscana contro gli espropri necessari per realizzare il raddoppio ferroviario Empoli-Granaiolo. Un'altra tappa di una convinta mobilitazione contro un'opera considerata sotto tanti punti di vista dannosa per l'ambiente e per la frazione, oltre che economicamente dispendiosa.
Ieri il Comitato ha tenuto un incontro pubblico per illustrare la relazione tecnica del ricorso, firmato da circa 60 residenti. Dai dati emersi sarebbero almeno 120 gli espropri, che coinvolgono anche le frazioni di Brusciana, Fontanella-Sant’Andrea e Granaiolo, riguardanti terreni privati, aziende e anche enti e istituzioni. Il Comitato, impegnato ormai da tempo sulla vicenda, ha avviato accanto al ricorso un servizio di supporto legale per ottenere risarcimenti commisurati all'effettivo danno provocato. Al momento si tratta solo di un preavviso di esproprio, ma dopo il consueto l'iter l'inizio dei lavori sarebbe previsto per gennaio 2024.
Il ricorso, redatto dal geometra David Cei, si basa in particolare su due aspetti a livello tecnico: il primo, di natura prettamente formale, contesta la scelta di non attivare la procedura di VIA: "Si è usato un escamotage - spiega Paolo Gaccione, portavoce del Comitato - per evitare la VIA. Si è scelto di 'spacchettare' il progetto in due, il raddoppio della linea Empoli-Granaiolo e l'elettrificazione della Empoli-Siena. Si è presentato i progetti a distanza di pochi mesi, facendo apparire il progetto meno impattante, accedendo ad una procedura semplificata. Per noi questa modalità, però, non è regolare"
Il comitato, inoltre, contesta il costo dell'opera, che secondo le stime degli studi tecnici consultati, sarebbe molto più costosa del previsto: "Si è fatta - spiega Gaccione - una valutazione riduttiva dei costi, già peraltro aumentati di circa 90 milioni in due anni. In particolare i 10 milioni di euro finanziati per gli espropri non sarebbero sufficienti. Secondo i nostri calcoli se ne spenderanno tra i 20 e i 30, molti di più di quelli previsti. Si buttano giù immobili, ma anche giardini, garage e altre proprietà minori. Inoltre l'opera farà indirettamente svalutare gli immobili, da qui perverranno sicuramente richieste maggiori di risarcimento"
Ma l'impatto dell'opera sulla vita delle frazioni e sull'ambiente sono i veri punti critici contro cui il Comitato si batte ormai da anni. Si denuncia in particolare l'impatto delle nuove costruzioni necessarie per la realizzazione del raddoppio sull'ambiente, il maggiore inquinamento acustico, l'aumento del pericolo idraulico, oltre che all'aumento della invivibilità della frazione, sempre più isolata e priva di servizi.
"Come Comitato - spiega Gaccione - vogliamo chiarire che noi non siamo contro l'opera, né diciamo che va fatta, ma non a casa nostra. Già nel settembre del 2022 presentammo una proposta alternativa alle istituzioni nel corso di un'assemblea pubblica, promossa anche dal Comune di Empoli e dal sindaco Brenda Barnini, ma non fu presa mai in considerazione. Questa proponeva un percorso alternativo, che sostanzialmente attraversava terreni agricoli e non si muoveva in prossimità dell'abitato. L'elettrificazione prevede nuove costruzioni, maggiore spazio occupato, e insieme al raddoppio dei binari che di per sé accresce l'area della ferrovia, provoca devastazioni ambientali piuttosto allarmanti. Inoltre aumenterà il numero di convogli, da 60 a circa 100, e anche la velocità di percorrenza. Inoltre già oggi alcune case sono soggette a forti vibrazioni, si muovono tegole e speso si deve intervenire sui tetti. I pannelli fonoassorbenti previsti dal progetto potranno ridurre l'impatto acustico, ma i treni passano a pochi metri dalle camere dei residenti".
Forte preoccupazione anche per l'aumento del rischio idrico: "I muri di protezione previsti accanto al tracciato faranno da vera e propria diga per le acque che se ora passano la ferrovia e finiscono nei campi, avranno ora un ostacolo. Le opere idrauliche previste per annullare il rischio secondo noi saranno insufficienti", spiega ancora Gaccione.
Infine, l'opera, secondo il Comitato, incideranno fortemente sulal vivibilità della frazione, già difficile a causa dell'isolamento e della mancanza di servizi: "La chiusura prevista dei passaggi a livello comporterà una vera e propria spaccatura delle frazioni. Non basterà fare alcuni sottopassi. Le frazioni sono isolate, spesso con pochi servizi, i giovani stanno andando via. Quest'opera pregiudicherà ulteriormente una vivibilità già difficile", così Gaccione.