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Migranti, Monni e Spinelli: "Lo sbarco in due porti rende difficile l'accoglienza"

La Regione Toscana esprime contrarietà alla scelta di dividere in due porti lo sbarco dei 346 migranti della Geo Barents, il cui arrivo è previsto domani a Marina di Carrara e dopodomani, giovedì 20 luglio, a Livorno. 

“Dividere in due porti lo sbarco rende il viaggio di oltre 1.000 km ancora più disumano e ci impone di predisporre il nostro sistema di protezione civile solo nel porto di Carrara, rendendo estremamente difficile garantire un’adeguata accoglienza nel porto di Livorno - spiegano le assessore regionali alla Protezione civile Monia Monni e al sociale Serena Spinelli -. Per questo abbiamo chiesto con forza di far sbarcare a Carrara tutti i minori, le donne ed i fragili".

“Quello che il Governo non vuole capire - spiegano ancora Monni e Spinelli - è che le persone non scendono dalla nave, salgono sui pullman e tutto finisce lì. Quando le persone scendono dopo mesi di tribolazioni e giorni di navigazione, in condizioni estreme, devono essere curate e assistite. Per le donne occorre attivare la procedura anti-tratta, farle parlare con operatori specializzati per capire se sono state vittima di stupro o violenze. Per i minori servono controlli pediatrici e devono essere accolti in strutture adeguate alla loro età e alla loro condizione di fragilità. Come Regione Toscana organizziamo il controllo sanitario con la Cross, l’assistenza pediatrica con il Meyer, attiviamo le associazioni e siamo in costante raccordo con i servizi sociali dei Comuni, ma sono procedure che richiedono tempo ed organizzazione, che è difficile garantire in due posti diversi e distanti tra loro”. 

“La Regione Toscana si è sempre distinta per le sue politiche di accoglienza  - chiosano infine le assessore - e il nostro sistema funziona, così tanto che quello stesso Governo che vorrebbe ‘smontarlo’, lo utilizza inviando qui le navi dei migranti salvati in mare. Allo stesso modo, definanziando i bandi per la gestione delle strutture, il Governo sta determinando maggiori difficoltà per la loro apertura e spingendo progressivamente fuori dal sistema dell’accoglienza le realtà del terzo settore toscana, che si trovano a operare in condizioni di non sostenibilità economica e non rispondenti alla loro missione di accoglienza e integrazione. Con senso di responsabilità e umanità accoglieremo ancora una volta le centinaia di persone attese sulle nostre coste, continuando ad opporci a scelte che ci sembrano disumane, come quella recente di montare tende per ospitare i migranti, con temperature che sfiorano i 40 gradi, una scelta recentemente sventata solo grazie alla collaborazione del sistema associativo ed alla sensibilità degli enti locali”.

Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa

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