Crisi aziendali e politiche della Regione, audizione di Valerio Fabiani e Alessandra Nardini
La condizione attuale del mondo del lavoro in Toscana, lo stato delle crisi aziendali in atto, le politiche della Regione sul lavoro. La commissione Sviluppo economico e rurale, presieduta da Ilaria Bugetti (Partito democratico) ha tenuto questa mattina, martedì 18 luglio, le audizioni di Valerio Fabiani, consigliere per il lavoro del presidente Giani, e l’assessora regionale al lavoro, Alessandra Nardini.
Fabiani ha consegnato alla commissione un report sulle principali crisi aziendali, i tavoli di monitoraggio e la prevenzione delle emergenze occupazionali gestite dall’Unità di crisi. Ad oggi, si considerano risolti trenta casi, totalmente o con soluzioni occupazionali quantomeno parziali, o in via di risoluzione, per 4mila 140 lavoratori complessivamente in organico o appartenenti all’indotto. Si tratta, tra le altre, delle vicende relative ad Alival-Lactalis; Vitesco; Ortofrutticola di Marradi; Manifattura del Casentino; Oma; Gegè/Compagnia Italiana Alimentari; Agrolab; Gilbarco; Cooperativa di Legnaia; IDS; Finso e Sof; Perini Navi. In altri 10 casi, per altri 835 lavoratori nel complesso, lo stato della vertenza risulta essere “in transizione, dunque con un possibile esito positivo che potrebbe delinearsi ma che ancora non si è pienamente concretizzato”: Testi Cementi, Industria vetreria valdarnese (Ivv), Bekaert e Rimateria i casi più rilevanti. Sono invece nove le vertenze conclamate, ancora aperte o prese in carico recentemente: i lavoratori coinvolti sono 3mila 750. Tra queste, si distinguono per importanza e gravità QF-ex Gkn con l'indotto, dove “l'azione della Regione, che ha assunto su di sé l'onere di individuare nuovi soggetti reindustrializzatori in grado di affiancarsi ai progetti nel frattempo avanzati ‘dal basso’ dai lavoratori, sta ottenendo i primi risultati per il riavvio delle attività del sito”; Fimer e appalti; Acciaierie di Piombino-JSW, su cui “permangono le incertezze sul rilancio del polo siderurgico per il quale è aperto un tavolo nazionale” al Ministero; Venator, per il cui “rilevante indotto è stata attivata una task force dedicata”; Sanac in Amministrazione Straordinaria; Factory. I tavoli di sorveglianza “dedicati ad attività di prevenzione di possibili emergenze occupazionali, e/o che necessitano di un ambito istituzionale di confronto”, sono 16 e vedono coinvolti 6mila 200 lavoratori: si evidenziano i casi Whirlpool di Siena; Essity; Progest; Paycare Siena.
Le principali leve con cui la Presidenza, con l’Ufficio del consigliere al lavoro e alla gestione delle crisi aziendali, e l’assessorato al Lavoro affrontano le vertenze sono “l’attivazione di tavoli regionali di confronto; accordi per la formalizzazione dei punti di caduta di ciascuna vertenza, privilegiando costantemente strumenti per la mitigazione dell'impatto sociale delle crisi aziendali quali formazione, ammortizzatori, uscite volontarie incentivate, piani per la ricollocazione; strumenti innovativi per la ricomposizione negoziale delle vertenze con la nuova legislatura (“si sono messe in campo misure sperimentali che hanno già dimostrato ampia efficacia, facendo leva sul principio di responsabilità sociale”); scouting pubblico per l'attrazione degli investimenti, per intervento diretto della Regione nella ricerca di nuovi investitori; strumentazione regionale attraverso politiche industriali e per lo sviluppo locale (aree di crisi complesse,
distretti tecnologici, bandi regionali per investimenti qualificati tra gli altri); politiche attive e del
lavoro (bandi per incentivi all’assunzione per lavoratori coinvolti in crisi aziendali; programma GOL; Patto per il Lavoro per la ricollocazione collettiva e la riqualificazione professionale). E ancora: ingresso compagine societaria: intervento della Regione Toscana nel processo di rilancio con l’ingresso nella compagine societaria tramite Sici, Sviluppo Imprese Centro Italia Sgr
S.p.A, società finanziaria partecipata anche dalla Regione; attività di sorveglianza attiva; contatti con l'Ufficio gestione crisi del Ministero.
“Tra le novità più rilevanti, rispetto ad alcune vertenze che ci hanno accompagnato per mesi e per anni – ha affermato Fabiani –, cito Alival, perché la Regione si era assunta una serie di impegni e il lavoro ci farà giungere alla firma di un protocollo d’intesa, con l’amministrazione comunale di Ponte Buggianese e l’azienda, che prevede un sostegno concreto a un’ipotesi di reindustrializzazione. Si tratta di un accordo che è un unicum a livello nazionale, con la società che aderisce alla proposta della Regione, al di fuori di obblighi, che non esistono”. Oppure, “Vitesco: il peggio è stato scongiurato in passato grazie a un accordo con la Regione, che attraverso i voucher formativi è riuscita ad accompagnare l’azienda, riconvertendo un centinaio di ingegneri. Quell’accordo ha posto le condizioni per un passaggio di proprietà, che è avvenuto in questo mese”. E ancora, “la vicenda Ivv di San Giovanni Valdarno: la Regione ha dovuto prendere atto di una situazione che era precipitata, ha ritenuto di mettere in campo uno ‘scouting’ regionale, con la messa in sicurezza dei lavoratori, ha convinto il Ministero del lavoro ad attivare una cassa che ha dato tempo, vita e sicurezza ai lavoratori, allungando la durata della copertura in un tempo nel quale confidiamo di trovare una soluzione. Posso dire oggi che ci sono imprese che hanno risposto alla chiamata e stanno pensando a un progetto di rilancio industriale della gloriosa vetreria del Valdarno”. Sull’area della ex Bekaert, “domani i soggetti sottoscrittori del protocollo si riuniranno con l’impresa che ha firmato il contratto preliminare di acquisto dell’area e sarà presentato il progetto di riconversione dell’area”. Sulla ex Gkn, “gli sviluppi più significativi, per opera di un intervento vigoroso del Governo, l’azienda ha finalmente potuto beneficiare di un ammortizzatore sociale che ha risolto una serie di problemi, garantendo un’integrazione al reddito dei lavoratori e lo scouting regionale ha portato al tavolo un nuovo soggetto”.
“Quello rappresentato è un quadro complesso che denota lavoro costante e corposo della Regione – ha dichiarato la presidente Ilaria Bugetti –. Ci consente di capire lo stato di ciascuna crisi e l’approfondita conoscenza azienda per azienda. Si tratta di un lavoro meticoloso, rappresenta un modello che nel panorama delle Regioni potrebbe essere portato per la soluzione delle crisi d’impresa, inventando strumenti laddove normativamente non abbiamo grandi competenze. A ottobre-novembre faremo un altro approfondimento. Il lavoro che si sta facendo è utile per tutti i cittadini e per tutta la Toscana.”. I consiglieri Marco Niccolai (Pd), Irene Galletti (Movimento 5 stelle) ed Elena Meini (Lega) hanno chiesto approfondimenti su altre situazioni di crisi tra quelle citate nel report.
L’assessora Alessandra Nardini ha fornito un’ampia e dettagliata illustrazione delle politiche regionali sul lavoro e per la formazione. “Anche con l’assessora abbiamo già fatto altri momenti di approfondimento – ha osservato la presidente Bugetti –. Stiamo vivendo una fase particolare, sia con i contributi che sono arrivati, sia con gli strumenti innovativi che vengono messi in atto”. La Regione, ha confermato l’assessora, ha vari strumenti, “stiamo cercando di lavorare in maniera coordinata e complementare. Abbiamo notevoli risorse, ricordo il Patto per il lavoro siglato a livello regionale con le parti sociali, il coinvolgimento e l’attivazione di tavoli a livello provinciale. Sono partiti i primi avvisi, con incentivi e assunzioni, i numeri ci hanno dimostrato quanto ci fosse bisogno di una misura in questo senso. Stiamo facendo uscire gli avvisi relativi a Gol (il programma ‘Garanzia occupabilità lavoratori’, azione di riforma prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, ndr). Il Patto per il lavoro, che comprende nuove misure, è finanziato con risorse pari a 53,8milioni. Ad oggi abbiamo ripartito la prima metà, assegnando un budget a tutte le Province toscane. Abbiamo ammesso al finanziamento 530 lavoratori, di cui 274 donne, 374 under 40, 15 soggetti con disabilità o comunque con svantaggio. Nelle prossime settimane faremo uscire altri avvisi relativi al Patto per il lavoro, in particolar modo i voucher formativi, così come i voucher a sostegno della conciliazione e della mobilità geografica: strumenti che si integrano perfettamente con le altre misure per la formazione. Ci avvaliamo dei tavoli provinciali per avere precise indicazioni”.
Quanto al programma Gol, “ha riformato le politiche attive nel nostro Paese. Ad ora ci sono state assegnate due tranche di risorse, la prima pari a oltre 50milioni di euro, la seconda arriva quasi a 70milioni. Cerchiamo di attivare percorsi e proposte, partendo dalla distanza o dalla vicinanza delle persone dal mondo del lavoro, quindi di mettere in campo percorsi ad hoc”. Alla data del 30 giugno, i beneficiari presi in carico dalla Regione sono stati 90mila 242”. L’assessora fornisce anche i dati occupazionali forniti da Anpal, l’agenzia nazionale per le politiche attive sul lavoro: “Ci dicono che in Toscana, su 36mila 681 persone prese in carico dai centri per l’impiego da almeno 180 giorni, 17mila 848 hanno trovato un lavoro e questo è il dato più alto di tutte le Regioni a Statuto ordinario”.
Ai progetti di aggiornamento delle competenze, sono stati destinati oltre 5,8milioni, con 44 percorsi finanziati e 618 percorsi in progressiva attivazione, per un totale di 4mila 800 persone interessate. Ai percorsi formativi di riqualificazione professionale di media e lunga durata “sono destinati oltre 15,3milioni di euro. L’avviso è già stato fatto e chiuso, sono stati finanziati 52 progetti, sono in corso di progressiva attivazione mille e 243 percorsi formativi, per un totale di 9mila 944 allieve e allievi”. L’assessora ha segnalato “un avviso per l’apprendistato professionalizzante, al quale teniamo molto: finanziato con risorse Fse, abbiamo deciso di spingere su questo strumento, che è un vero e proprio contratto di lavoro, con oltre 6milioni e 400mila euro. Scade il 22 settembre”. Poi ci sono i percorsi Its (Istituti tecnici superiori), ai quali la Regione sta dando “attenzione e centralità. Si tratta di percorsi di formazione terziaria non universitaria, alternativi e complementari alla formazione universitaria. Purtroppo – ha osservato Alessandra Nardini – questi percorsi vengono ancora oggi visti in larga parte come percorsi di serie B. Quest’anno abbiamo provato a replicare e aumentare lo sforzo, con le nove fondazioni attive sul territorio regionale: mettiamo in campo l’offerta formativa più alta di sempre, stanziamo oltre 10milioni per co-finanziare 51 percorsi, aumentando la quota di co-finanziamento a carico della Regione”. Previsti anche finanziamenti per i percorsi Ifts (Istruzione e formazione tecnica superiore) e IeFP (Istruzione e formazione professionale).
“Tantissimi avvisi sono molto interessanti, li valuteremo approfonditamente”, ha commentato la capogruppo della Lega, Elena Meini, che ha chiesto “quanti lavoratori si pensa di coinvolgere con questi 53,8milioni di euro” e chiarimenti sulla composizione dei tavoli provinciali”. Sul tema della formazione, “è bene che siano coinvolte le varie Province. Bene i 27 percorsi formativi Its, unico appunto sul tema della pubblicità, che dovrebbe essere intensificata, magari coinvolgendo i Comuni: purtroppo sono sentiti un po’ di serie B rispetto a quelli universitari, mentre ritengo siano molto interessanti”.
Per la consigliera Anna Paris (Pd), che si è complimentata “per la grande attività”, riguardo agli Its c’è anche una questione culturale: gli insegnanti possono incidere notevolmente, giusto lavorare con loro”. Anche Mario Puppa (Pd) rileva “l’impegno gravoso” e accoglie positivamente “una certa sensibilità verso le aree interne, un’attenzione al territorio diffuso e ai lavori meno eclatanti, alle professioni più semplici e artigianali, che hanno bisogno di essere aiutate perché non si perdano”. Rispetto ai corsi di formazione superiore: “Averli implementati in modo così importante è da sottolineare. Sarebbe utile favorire la fruizione online”.
“Con le nostre azioni, stimiamo di raggiungere circa 15mila persone – ha risposto Alessandra Nardini –. I tavoli provinciali sono di due tipi: quelli del patto per il lavoro, che sono la fotocopia del tavolo regionale. Per quanto riguarda invece i Patti locali per la formazione, nascono sul territorio, sono molto spesso sono già esistenti o si sono costituiti, coinvolgono le organizzazioni sindacali, quelle datoriali, le scuole e hanno una formazione variabile”.
Fonte: Toscana Consiglio Regionale