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Uber Eats lascia l'Italia, a Firenze 200 rider a piedi

uber eats firenze

La multinazionale UBER ha comunicato il mese scorso la cessazione delle attività di consegna di cibo in Italia con la conseguente chiusura di UBER EATS ITALIA e la decisione di lasciare a piedi 49 impiegati dipendenti e 3840 rider dal 15 luglio.

A Firenze si stimano circa 200 rider operanti con questa piattaforma che peraltro era in crescita, anche in virtù dell'aumento del turismo.

Mentre per gli impiegati dipendenti la società ha avviato il tavolo di confronto sulla procedura di licenziamento collettivo, per i 3840 rider si è limitata all'invio di una mail in cui viene annunciata l'interruzione del contratto.

Per questo Nidil Cgil, insieme a Filcams e Filt Cgil, ha indetto una giornata nazionale di mobilitazione per domani venerdì 14 luglio che a Firenze vedrà uno sciopero delle consegne e un presidio alle 18 in Piazza Sant'Ambrogio.

"Non è accettabile - secondo Nidil, Filcams, Filt Cgil Firenze - che la società scappi lasciando a piedi i propri rider senza alcun confronto e garantendo solo ad una minima parte di lavoratori le tutele previste nei casi di licenziamenti collettivi. Per il sindacato non esistono lavoratori di serie B e oltre alla protesta verranno perseguite tutte le azioni legali per affermare pieni diritti".

Le tre sigle sindacali denunciano in aggiunta la volontà di Glovo di passare ad un modello senza turni che vedrà un ulteriore abbassamento delle paghe, come già successo con Deliveroo. Infine la protesta vuole esprimere solidarietà ad alcuni rider di Deliveroo ingiustamente disconnessi per contestazioni individuali, senza il rispetto delle procedure.

"Non è più tollerabile che in questo settore ci sia la legge del far west: chiediamo il rispetto delle norme e delle sentenze e l'assicurazione di piene tutele a tutti i fattorini", concludono Nidil, Filcams, Filt Cgil Firenze.

Fonte: Cgil Toscana e Firenze

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