Geotermia e Larderello: 119 anni fa le prime cinque lampadine
La geotermia fa memoria di un nuovo inizio: il 4 luglio 1904, infatti, il Principe Ginori Conti, con un semplice generatore costituito da una dinamo alimentata dal calore geotermico, accese cinque lampadine producendo elettricità dal calore della terra per la prima volta nella storia dell’umanità. Da quel giorno, dopo quasi cento anni di sviluppo dell’industria chimica per l’estrazione e la produzione di boro dai vapori geotermici, prese il via l’avventura dell’energia elettrica che nel corso del ‘900 ha conosciuto un’evoluzione fino all’attualità di Enel Green Power che opera per lo sviluppo sostenibile della geotermia in Italia e nel mondo, con un’attenzione particolare agli standard ambientali e all’innovazione tecnologica.
Il Museo della Geotermia di Larderello, nelle sue sale interattive al piano terra, custodisce copia del prototipo della macchina con cui il Principe Ginori Conti accese le prime cinque lampadine e, al primo piano, dove si trova la ricostruzione dell’antica abitazione del Conte De Larderel e poi dei suoi eredi, è conservato anche il bastone con cui si narra che il Principe misurasse la potenza dei pozzi, in base a quanto il getto di vapore uscente dalla nuova perforazione sollevasse il bastone stesso.
Aneddoti e pezzi di storia unici dell’Italia e della Toscana che fanno parte di un’epopea ancora oggi in continua evoluzione, come confermato anche dai dati presentati da Enel Green Power nel corso dell’ultimo incontro con le imprese del distretto geotermico e del successivo Annual Meeting interno alle strutture della Geotermia, durante i quali sono stati presentati i risultati di chiusura 2022 e analizzati i primi dati relativi al primo quadrimestre 2023, con un riferimento particolare alle opportunità di formazione e di crescita che Enel Green Power offre alle imprese attraverso i suoi programmi di collaborazione e sviluppo sul territorio.
Una centralità, quella della geotermia, confermata anche dalle numerose visita di università, gruppi ed enti di ricerca che anche in questo primo semestre del 2023 si sono recati in visita alle aree geotermiche per approfondire i temi collegati al cuore caldo di Toscana, una risorsa a 360° sia per la sua capacità di essere un’energia rinnovabile h24 sia per i cosiddetti usi plurimi legati all’utilizzo del calore, ma anche per la sua poliedricità in termini di radici storiche, sostenibilità ambientale, venature artistiche e sfumature naturalistiche. Un vero e proprio spettacolo della natura che, partendo dal magma, segue il #viaggiovapore dal sottosuolo alla superficie, passando per i pozzi e le centrali geotermiche, i teleriscaldamenti, le manifestazioni naturali, le produzioni alimentari d’eccellenza, i poli museali e le espressioni artistiche di cui la geotermia è ispirazione.
E a proposito di origini e ricorrenze storiche, recentemente il responsabile Geotermia Italia Enel Green Power Luca Rossini ed il referente del Museo della Geotermia per Enel Green Power Giorgio Simoni sono intervenuti a Livorno alla conferenza “Omaggio alla Dinastia De Larderel”, organizzata dall’Accademia degli Avvalorati alla presenza di istituzioni, storici e accademici, per celebrare e attualizzare la genialità del Conte De Larderel da cui l’attività industriale per usi chimici ebbe inizio nella prima metà dell’800.
A Larderello e in Toscana Enel Green Power gestisce il più antico e allo stesso tempo innovativo complesso geotermico del mondo, che conta 34 centrali geotermoelettriche, per un totale di 37 gruppi di produzione, dislocate tra le province di Pisa, Siena e Grosseto. I quasi 6 miliardi di KWh prodotti annualmente in Toscana, oltre a soddisfare più del 33% del fabbisogno elettrico regionale, forniscono calore utile a riscaldare oltre 13mila utenti, quasi 30 ettari di serre e aziende della filiera agroalimentare, floricola e dell’artigianato. La geotermia riveste un grande valore anche dal punto di vista culturale, storico e turistico con 60mila visite all’anno, attraverso itinerari inediti nel cuore caldo di una Toscana meno nota ma molto suggestiva, immersi nelle manifestazioni naturali come geyser, putizze e fumarole che si integrano con gli impianti di produzione, i percorsi di visita e di trekking geotermico ed i poli museali del territorio.
Fonte: Enel - Ufficio Stampa