Caso Sara Scimmi, il doppio binario delle indagini riaperte e del processo in appello
Il caso giudiziario di Sara Scimmi va avanti e nei prossimi giorni è attesa un'altra tappa importante. Parliamo dell'udienza per il processo in appello contro Milko Morelli, camionista di Santa Maria a Monte imputato di omicidio colposo per la morte della giovane di 19 anni trovata cadavere lungo la 429 dopo una serata in discoteca.
In primo grado il 51enne Morelli è stato dichiarato non colpevole, il pm è ricorso in appello e prossimamente si dovrebbe tenere l'udienza. La non colpevolezza si baserebbe sul fatto che non è certo che il camion condotto da Morelli sia stato il mezzo che ha ucciso la giovane.
La corte afferma che un'auto passata in precedenza sarebbe stata la causa della caduta della giovane in strada. Il processo è stato rinviato nel corso di questi mesi, rispetto a quanto annunciato a inizio 2023, perché l'imputato avrebbe cambiato legale (fino al ricorso in appello era seguito dalle avvocate Cristina Bibolotti ed Elisabetta Maccanti) e dopo la richiesta dei termini a difesa il rinvio è stato deciso per luglio.
Nel frattempo, la famiglia Scimmi prosegue seguendo anche i passi della procura di Firenze, che per mano del sostituto procuratore Ester Nocera ha riaperto le indagini. I punti chiave in merito agli sviluppi riguardano l'auto già citata, vista passare e identificata negli attimi in cui Sara potrebbe aver perso la vita, e le tracce 'digitali' dello smartphone della giovane.
Il 9 settembre sarà il sesto anniversario dalla scomparsa. Un'altra manifestazione è in allestimento, dopo il motoraduno degli scorsi giorni, e dovrebbe avvenire a Certaldo.