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In Toscana le donne vengono pagate il 21,1% in meno degli uomini

(Foto di <a href="https://pixabay.com/it/users/lukasbieri-4664461/?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=2452806">Lukas Bieri</a> da <a href="https://pixabay.com/it/?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=2452806">Pixabay</a>)

In Toscana il gender pay gap, le differenze di stipendio tra donne e uomini, è pari a 4.922 euro all’anno. La media del reddito complessivo di un dipendente uomo è infatti di 23.349 euro, mentre per una donna scende a 18.427 euro: si tratta del 21,1% in meno.
Sono i dati emersi oggi durante l’evento “Prime donne in un mondo dispari: storie di legge e di giustizia” organizzato oggi alla Corte di Cassazione a Roma dal Coordinamento Donne Acli insieme all'Area Cultura, studi, ricerche e formazione delle Acli nazionali. L'evento è servito a ripercorrere le conquiste a livello legislativo che le donne hanno raggiunto per ottenere alcuni diritti fondamentali. Ed è stato fatto un focus su Lidia Poët, la prima donna in Italia ad esercitare la professione di avvocato, a partire dal 1881.
A moderare l’evento è stata Elena Lo Giacco, responsabile per le Pari Opportunità delle Acli Toscana.

“Durante il dibattito – dice Lo Giacco – è emerso in modo chiaro che è in atto un percorso verso la parità di genere e che negli ultimi anni sono state fatte alcune conquiste, che però ancora non bastano: basta guardare a dati come quelli sul gender pay gap per rendersene conto. L’impegno di Acli è quello di continuare a lavorare per sensibilizzare le persone è provare a ridurre i divari tra uomini e donne”.

“Le donne, insieme ai giovani, continuano a essere le fasce più penalizzate nel mercato del lavoro – commenta il presidente di Acli Toscana Giacomo Martelli -. Si tratta di situazioni preoccupanti e ingiuste che il post Covid, in un certo senso, ha aumentato. Occorre porre rimedio”.

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