Acque, Cgil sulla Multiutility: "La Regione non può rimanere latitante"
Il 13 giugno scorso presso la sede della CGIL di Pisa si è svolto una riunione promossa dalla FILCTEM-CGIL provinciale con le RSU FILCTEM delle aziende che compongono il Gruppo Acque. Tale incontro è servito per fare il punto a seguito della sentenza del tribunale delle aziende di Firenze che ha convalidato l’acquisizione da parte di Alia (holding della Multiutility fiorentina) delle quote azionarie precedentemente possedute dalla ex Publiservizi dell’area empolese valdelsa, operazione contestata da Acque e che ostacola il percorso di ripubblicizzazione intrapreso da tempo dall’azienda. Per prima cosa vogliamo evidenziare la miopia della politica che cerca di affermare un progetto di tale portata eludendo il confronto ed il consenso preferendo intraprendere avventurose operazioni di ingegneria finanziaria. Prendiamo altresì atto che il giudice inserisce nella sentenza alcuni riferimenti estranei al dibattito politico portato avanti fino ad oggi attorno la vicenda Multiutility e che ora tornano di attualità: la legge regionale 69/2011 che istituiva l’Ato unico della Toscana come territorio del servizio idrico integrato ed il gestore unico per la sua gestione, di fatto superando secondo l’interpretazione attribuitale, il concetto di maggioranza pubblica locale del gestore idrico se riferita al confine territoriale degli ex ATO. In sostanza viene meno la possibilità che i gestori pubblici intestatari della concessione del servizio idrico si possano tutelare con una maggioranza pubblica del loro territorio perché gli ex ATO sono stati superati e qualunque comune della toscana può partecipare a quella maggioranza pur avendo strategie diverse. Riteniamo pertanto che d’ora in avanti tale regola impatterà su vicende analoghe a quella di Acque Spa, ma le domande che ci poniamo sono le seguenti: perché tutto il dibattito sulla Multiutility si è sviluppato ignorando completamente una legge regionale tuttora vigente? Perché si è voluto sovrapporre il progetto della Multiutility a quanto previsto dal legislatore nella legge del 2011 con il gestore unico del servizio idrico integrato? Legge che peraltro agli articoli 4 e 9 fa esplicito riferimento al rispetto della volontà popolare espressa ne referendum del giugno 2011. Qualcuno potrà osservare che è stato ritenuto superato nel contesto attuale: se anche avallassimo questa lettura non si può certamente fare strame di norme legislative a seconda delle convenienze del momento e di alcuni territori. E’ auspicabile, quindi, che si faccia chiarezza su queste opacità che incidono pesantemente sulla credibilità delle istituzioni e della politica, emerse chiaramente in tutta questa vicenda. Del resto l’assenza di una guida regionale in processi così importanti di riorganizzazione di servizi pubblici locali fortemente impattanti sulla vita dei cittadini e dei lavoratori nonché sulla ricerca di risorse per il rilancio stesso di servizi sempre più adeguati, costituisce un limite incredibile che ne vanifica la portata. Per quanto ci riguarda, anche a seguito della sentenza del giudice, non abbiamo cambiato idea sul valore della ripubblicizzazione di Acque SpA per la quale continueremo a batterci in tutte le occasioni che ci sarà consentito, riteniamo un suicidio della politica la scelta di impedire un’operazione emblematica che avrebbe valorizzato in Toscana le aspettative di larga parte dell’opinione pubblica. Se non ci saranno altre possibilità per noi rimane come riferimento possibile la costituzione di una Multiutility toscana frutto di un confronto vero fra tutti i territori guidato da un’impostazione della Regione che non può rimanere latitante, e che eviti la quotazione in borsa perché palesemente in contrasto con una ripubblicizzazione vera. Saremo vigili nel valutare che questa situazione non produca incertezze nella programmazione e gestione del servizio, nell’interesse dei cittadini e dei lavoratori che in alcune società del gruppo stanno vivendo situazioni difficili a partire da Acque Industriali con una crisi determinata dalla sciagurata gestione di Acea Ambiente ed Ingegnerie Toscane con la crisi di prospettive legate al ruolo indefinito dei gestori ed alle responsabilità di Acea
FILCTEM-CGIL Pisa
RSU ACQUE SERVIZI SRL
RSU ACQUE INDUSTRIALI SRL
RSU INGEGNERE TOSCANE SRL
DELEGATI FILCTEM RSU ACQUE SPA