Empoli in Azione: "Tre proposte contro la violenza di genere"
Come partito politico Empoli in Azione siamo estremamente preoccupati dal numero di femminicidi che ogni anno avvengono nella nostra società. Dopo ogni femminicidio, le parole più usate sono: “mai più, fermiamo questa strage, basta!” In realtà, dietro queste parole di circostanza, sembra quasi che la nostra società si stia assuefacendo a comportamenti e azioni lesive della dignità umana e della vita delle donne, accettando quasi passivamente una certa “normalizzazione della devianza”. Inoltre, un altro dato ci deve far riflettere. L’omicidio è solo la punta di un iceberg, è solo parte di un lungo percorso di violenza fisica e psicologica subito dalla donna in un periodo di tempo variabile da pochi mesi a lunghi anni. Ci sono quindi donne che da anni vivono in una cappa di violenza fisica e psicologica, con gravi effetti sulla propria vita personale e relazionale. Come società, come partiti politici, dobbiamo cercare strumenti e metodi operativi pro-attivi per far si che la violenza venga immediatamente identificata e fermata e per evitare che gli effetti di relazioni tossiche possano produrre danni permanenti alla vita della donna. Per questo motivo come partito politico Empoli in Azione chiediamo siano introdotte tre iniziative, volte a contrastare la violenza di genere nella nostra società:
TEST DI AUTOVALUTAZIONE DEL RISCHIO VIOLENZA DI GENERE.
Spesso le violenze subite dalle donne vengono scoperte nei pronto soccorso o nelle stazioni di Polizia, quanto oramai la “magnitudo” della violenza è alta e continua nel tempo. Per questo motivo da molti anni in paesi anglosassoni e del nord Europa (da qualche anno anche in Italia), sono stati introdotti test di autovalutazione della violenza di genere, da poter “compilare” usando semplicemente telefoni cellulari o altri device, per offrire una prima risposta facile e intuitiva a presunte violenze. Dalle risposte ottenute, la persona che ha effettuato il test valuterà se si trova in zona verde cioè in zona di non pericolo, in zona gialla cioè in area dove necessita di assistenza psicologica e/o legale o in zona rossa dove è a rischio la propria incolumità personale. Poiché parallelamente è però vero che in molte situazioni di scarsa consapevolezza della violenza, o di negazione della medesima, i soggetti coinvolti possono andare incontro a “esiti negativi” dei medesimi test, è fondamentale creare un percorso virtuoso di informazione circa i contatti e riferimenti dei vari Centri Antiviolenza dislocati sul nostro territorio, perché la conoscenza di queste strutture, e la consapevolezza della presenza delle medesime, può maggiormente semplificare l’avvicinamento di chi subisce violenze. Quello che chiediamo alla nostra amministrazione comunale, quindi, è di attivarsi per la creazione di un tavolo operativo con la presenza dei referenti della AUSL Toscana Centro per il Codice Rosa, delle Associazioni anti-violenza quali Lilith ed altre del nostro territorio, con gli operatori del mondo sanitario quali medici e psicologi, e con le FF.OO. affinché nel nostro circondario:
- venga pubblicizzato il Test di autovalutazione del rischio di genere, in maniera tale da permettere di coprire un bacino larghissimo di popolazione e per cercare di intercettare le eventuali violenze nelle prime fasi. Riteniamo che questo strumento (che ci risulta già esistente nella Ausl Toscana Centro) vada inoltre adattato anche tenendo conto delle donne delle comunità straniere presenti sul nostro territorio e anche per quelle donne affette da cecità.
-Congiuntamente alla diffusione del predetto test, si rendano facilmente reperibili i riferimenti di tutti gli sportelli di ascolto antiviolenza esistenti nel nostro territorio (che hanno modo di utilizzare degli strumenti di rilevazione del rischio maggiormente strutturati, integrando le dichiarazioni della donna con valutazioni di carattere professionale e che garantiscono risultati più attendibili dei test di autovalutazione per le situazioni ove questo è necessario);
- si abbia l’opportunità per tutti gli operatori interessati di avere un permanente momento di confronto e di scambio delle reciproche competenze.
APPLICAZIONE POLIZIA YOUPOL
Chiediamo venga pubblicizzata maggiormente nei nostri territori l’applicazione messa a punto dalla Polizia di Stato chiamata YOUPOL, strumento gratuito e scaricabile da tutti, che permette ad ogni utente di interagire con la Polizia di Stato inviando segnalazioni (video, audio, immagini e testo) relative a violenza di genere. Chiediamo quindi di attivarsi già da ora perché nel prossimo anno scolastico siano previsti da parte della Questura di Firenze degli incontri rivolti ai ragazzi delle nostre scuole, per spiegare la violenza di genere e l’utilizzo dell’APP YOUPOL utilizzabile anche contro il bullismo e la violenza in generale. Chiediamo anche che nella stazione Ferroviaria di Empoli, sui treni regionali, sugli autobus, sia pubblicizzata questa applicazione, utilizzando anche materiale pubblicitario in lingua straniera.
AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
La gestione di una violenza di genere prevede l’intervento sinergico di più soggetti istituzionali, ognuno con una cultura aziendale diversa. Riteniamo quindi importante, pur nel rispetto delle rispettive competenze e responsabilità pensare di creare dei momenti di aggiornamento professionali comuni, tra operatori sanitari, forze di polizia, operatori sociali, magistratura sul tema della violenza di genere. Anche questa esperienza, introdotta nei paesi del nord Europa, è risultata vincente perché ha permesso ad ogni ingranaggio del sistema di comprendere le difficoltà degli altri attori coinvolti e perché ha permesso agli operatori di stabilire importanti contatti interpersonali, utilissimi durante la gestione di casi reali.
Empoli in Azione