Sartoria Sociale all'Ikea di Pisa, storie di rinascita dietro un laboratorio
Rincari e difficoltà economiche “costringono” sempre più cittadini a riparare i vestiti. Si acquistano meno capi nuovi e si “aggiustano” pantaloni, maglieria e giacche che abbiamo già nei nostri armadi ma che non usiamo più perché non più di moda, usurati o danneggiati. Una scelta soprattutto economica ma anche motivata da ragioni ecologiche e di crescente attenzione ai temi della sostenibilità e del riciclo. A dirlo è l’osservatorio privilegiato della Sartoria Sociale di Ikea, il progetto ideato dalla rete Agal, Agenzia di Accompagnamento di cui fanno parte Arnera, Aforisma e Acli Pisa. “Nell’ultimo periodo – spiega Nicola Petrilli di Aforisma – abbiamo notato un significativo incremento delle riparazioni e dell’applicazione di patchwork sui vestiti con l’obiettivo di renderli più attuali ed originali. I clienti chiedono spesso consiglio alle nostre sarte su come valorizzarli, molto spesso arrivano già con le idee chiare. Per molte famiglie e per molti individui gli ultimi tempi sono stati molto duri: i costi per fare la spesa e pagare le bollette sono aumentati ma le entrate sono rimaste le stesse. Riparare un vestito o un abito è una necessità”.
Ospitata all’interno di Ikea a Pisa, la Sartoria Sociale è al servizio non solo dei clienti del negozio ma di tutta la comunità offrendo il carnet completo di una sartoria tradizionale come orli, cuciture, rammendi e l’applicazione di toppe fino al riciclo dei capi. Un’esperienza nata appena pochi mesi fa con l’obiettivo di trasformare la sofferenza e la fragilità delle donne vittime della sfortuna in riscatto ed opportunità partendo dal lavoro e dalla creatività. Una seconda chance proprio come quei capi senza futuro che le artigiane del laboratorio sartoriale rigenerano e riadattano esattamente come fanno con le loro vite. E allora quel “Punto e a Capo”, così si chiama laboratorio sartoriale, recycle lab e social shop, rappresenta la fine ed il contestuale inizio di una nuova prospettiva di inclusione ed integrazione. “C’è molto di più dietro un semplice orlo o una cucitura: ci sono storie di rinascita, mai facili e mai scontate, di donne di tutte le etnie che mediante il lavoro e la manualità sono tornate ad abbracciare la vita. – spiega Stefano Carboni, responsabile di Arnera – La Sartoria Sociale è un’esperienza moderna ed attualissima attorno alla quale si intrecciano gli obiettivi del terzo settore e dell’ambiente: creiamo posti di lavoro e stimoliamo l’autoimprenditorialità attraverso l’inclusività di soggetti svantaggiati con quelli del riciclo creativo. È contemporaneamente un laboratorio artigianale, un atelier e un esercizio commerciale che ha l’ambizione di diventare presto capace a camminare con le proprie gambe”.
La Sartoria Sociale è aperta il mercoledì dalle 10.00 alle 15.00 e dal giovedì al sabato dalle 14.00 alle 19.00 al piano terra di Ikea Pisa di fronte all’area clienti. Per informazioni pagina Facebook @SartoriaSocialePuntoeaCapo