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Un 2 giugno in memoria di Gaspare Banti e Bruno Ferradini, premiati due fucecchiesi di valore

Una vita segnata dalla furia nazista, ma anche dal coraggio e dalla forza d’animo che li hanno contraddistinti, e le cui vicende sono ormai entrate a far parte della memoria storica di Fucecchio. Questa mattina, in piazza della Signoria a Firenze, il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli ha preso parte alla cerimonia di consegna delle onorificenze conferite dal Capo dello Stato, tra cui la Medaglia di Bronzo al Valor Civile conferita alla memoria di Gaspare Banti, e la Medaglia d’Onore ai deportati ed internati nei lager nazisti conferita alla memoria di Bruno Ferradini. Le onorificenze sono state consegnate dal Prefetto di Firenze, Francesca Ferrandino, e dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, durante le celebrazioni per il 77° anniversario della Repubblica italiana.

Gaspare Banti, a cui già il Comune di Fucecchio ha conferito nel 2014 un riconoscimento al Valor Civile, salvò oltre 15 persone dalla barbarie nazista nelle ore antecedenti l’Eccidio del Padule di Fucecchio, il 23 agosto del 1944. Accortosi di movimenti sospetti da parte dei tedeschi, si adoperò per avvertire compagni e parenti contribuendo così alla loro fuga prima dell’atroce barbarie.

Bruno Ferradini, invece, è stato uno dei pochi militari che riuscirono a fare ritorno a casa dopo essere stato catturato ed internato nei campi di prigionia tedeschi. Partito per la leva, fu destinato a Zara nel reparto di artiglieria, e proprio qui venne catturato dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 ed internato nel campo di Solingen, dove si salvò facendo il cuoco, attingendo così cibo per sé e per gli altri prigionieri. Rimase prigioniero dei tedeschi fino all’8 maggio 1945, dopodiché fu trattenuto dagli Alleati fino al 15 settembre per poi fare finalmente ritorno a casa.

“Due cittadini fucecchiesi coraggiosi – ha detto il sindaco Alessio Spinelli – che, durante la seconda guerra mondiale e nei giorni delle barbarie nazifasciste, hanno pensato ad aiutare le altre persone prima che a mettere in salvo sé stessi. Due esempi che devono restare scolpiti nella memoria di tutti i fucecchiesi e che oggi lo Stato ha voluto ricordare consegnando ai loro discendenti un riconoscimento simbolico dall'altissimo valore. Un riconoscimento assegnato a due italiani di valore nel giorno in cui si celebra la nascita della Repubblica”.

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