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Multiutility, parere negativo della Corte dei conti su 'Toscana Holding'

Brenda Barnini firma per la multiutility

C’è un nuovo bastone fra le ruote della Multiutility. E’ il parere negativo che la Corte dei conti, l’organo dello Stato con funzioni giurisdizionali e amministrative di controllo, ha espresso lo scorso 26 febbraio al comune di Vinci che aveva chiesto un parere sulla deliberazione del consiglio comunale avente ad oggetto la “costituzione di una società con il ruolo di holding di partecipazioni, la Toscana Holding s.p.a.”. Questa società altro non è che un passaggio del complesso processo di aggregazione che punta alla nascita della multiutility e le cui fasi sono elencate in premessa. La prima, già deliberata il 26 gennaio 2023, è l’incorporazione di Consiag, Acqua Toscana e Publiservizi in Alia servizi ambientali. A questa seguono poi la costituzione di una società col ruolo di holding (la Toscana Holding oggetto del parere), il riassetto organizzativo della società post fusione e la quotazione in Borsa della stessa.

La questione è finita alla camera di consiglio per l’esame collegiale ed il parere della Corte che è arrivato, di sicuro, non avrà fatto piacere a chi sta portando avanti da tempo questa complessa operazione. Dopo un lungo elenco di considerazioni in diritto, si legge infatti che la sezione toscana esprime “parere negativo sull’atto del comune di Vinci”. Il documento è ovviamente articolato e molto tecnico ma alcuni punti sono fin troppo chiari. Stando alla Corte dei conti, “l’operazione darebbe vita a una società con costi certi ed un appesantimento della procedura decisionale (diversamente da quanto sostenuto dall’ente)” e “non conveniente dal punto di vista economico”. Piuttosto netto anche un altro giudizio. Si legge: “A tutto ciò si aggiunga una palese illegittimità che l’operazione realizzerebbe: difatti, si rileva che la società non prevede di avere dipendenti ma un solo amministratore unico, con ciò incorrendo nella violazione dell’art. 20 co. 2 lett. b) del TUSP”. Oggetto di critica anche la mancanza di indicazioni su un eventuale piano pluriennale di assunzioni: “facendo di fatto dipendere – si legge ancora - l’attività della holding dalla unica figura dell’amministratore, si rafforzano i dubbi già espressi circa l’effettiva necessità dell’intera struttura societaria”.

Come si nota, tutta l’operazione è decisamente difficile da comprendere essendo un intreccio degno di ’azzeccagarbugli’ tanto che, non a caso, nello stesso documento si parla di una “complessa operazione di aggregazione societaria per la gestione dei servizi pubblici locali”. Ma, al di là di questo, certi punti sono chiari e vanno tutti in direzione opposta a quella intrapresa dai comuni della zona, fra i quali anche Empoli. L’iter di Vinci, infatti, è simile agli altri comuni e quindi è verosimile che quanto detto nel documento possa essere riportato in generale per tutti.
Qui si apre poi un altro fronte, quello della new publiservizi, la holding tramite cui i comuni della zona, compreso Empoli, dovrebbe entrare in Toscana Holding, oggetto appunto del parere della Corte dei conti. Si legge che new publiservizi è una “holding di una holding” che ha meno comuni soci rispetto a Publiservizi (da 30 a 19) e che è “meramente programmatoria” visto che quella dove dovrà confluire ancora non esiste. Per questo il parere parla di “eccesso della forma giuridica” dando, di fatto, un parere negativo anche su questa.

Questi dubbi dovrebbero essere chiariti comunque a breve visto che Irene Galletti, consigliera regionale del Movimento 5 stelle, ha chiesto anche questo in un’interrogazione a risposta immediata nella quale torna ad affrontare anche la vicenda gassificatore. Si legge appunto “se si è a conoscenza di un ulteriore parere, con esito negativo anche se non vincolante, richiesto da alcuni comuni dell’Empolese-Valdelsa circa la creazione di new publiservizi”. Nel documento la Galletti va poi oltre e definisce “preoccupante il parere dato al comune di Vinci” arrivando a scrivere che questo “dovrebbe imporre un ripensamento dell’intera operazione Multiutility” visto che “ci sono elementi sufficienti per sospenderlo”.

Restando alla politica, new publiservizi riporta a galla le parole di Leonardo Masi, consigliere comunale empolese di Buongiorno Empoli che, in un’intervista su questo blog, chiedeva che fine avesse fatto la delibera sulla new Publiservizi che, pur essendo stata presentata in conferenza capigruppo con conseguente possibilità di osservazioni e messa sul sito, è poi sparita da questo e non è mai arrivata in Consiglio Comunale. Che il parere dato a Vinci dalla Corte dei conti sia il motivo della sparizione? Nella risposta alla Galletti si dovrebbe saperne di più.
La questione, come si vede, è molto complessa. Per inquadrarla bene, è importante ricordare infine che l'invio dell'atto deliberativo alla Corte dei conti rappresenta la richiesta di un parere obbligatorio per l'amministrazione pubblica ma non vincolante. Infatti, come si legge ancora nel documento “il parere lascia libera l’amministrazione di procedere, quindi costituire l’organismo societario e parteciparvi, con l’obbligo, però, di fornire analitica motivazione circa le ragioni per le quali essa si discosta dal parere stesso”.

Detto questo, resta da capire quali saranno i prossimi sviluppi di questa complicatissima operazione che, ricordiamolo, ha per oggetto fra le altre cose il bene più prezioso per la vita sul pianeta, ovvero l’acqua che è un dono della natura al quale tutti hanno universale e fondamentale diritto (risoluzione ONU del 28 luglio 2010) e che, per chiudere il cerchio, dovrebbe essere pubblica come sancito da un referendum.

Marco Mainardi

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