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In casa con un chilo e mezzo di eroina, alcuni ovuli erano stati ingoiati: due 34enni arrestati a Empoli

I carabinieri di Empoli hanno arrestato in flagranza, nel pomeriggio di ieri,  due individui nigeriani di 34 anni, accusati di detenzione di droga e spaccio.

Grazie all'intensificarsi dei servizi di controllo e delle indagini svolte dai militari nelle aree più a rischiod della città, i carabinieri hanno messo sotto osservazione un'abitazione nel centro di Empoli, sospettando che vi si stesse svolgendo un'attività di spaccio di droga. Nell'appartamento hanno sorpreso i due nigeriani intenti a contare una notevole somma di denaro. Una perquisizione accurata ha permesso di scoprire un chilo di eroina ben nascosto all'interno di un cassetto con doppio fondo. La droga era suddivisa in "ovuli" e piccole palline termosaldate in cellophane, pronte per essere vendute. Oltre alla sostanza stupefacente, sono stati sequestrati circa 4.000 euro in contanti, ritenuti il provento delle attività di spaccio, un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento e cinque telefoni cellulari utilizzati per i contatti con i clienti.

Nonostante il significativo sequestro, i Carabinieri non si sono fermati qui. Gli accertamenti condotti hanno rivelato che gli ovuli rinvenuti erano stati appena igienizzati, il che indicava che erano stati espulsi di recente dai corrieri che li avevano introdotti nel corpo. I due nigeriani sono stati quindi sottoposti ad ulteriori esami presso l'Ospedale "San Giuseppe" di Empoli. Grazie a una radiografia, è emerso che uno dei sospettati nascondeva ulteriori 28 ovuli all'interno del proprio stomaco. L'uomo è stato quindi ricoverato in attesa dell’espulsione dello stupefacente restante che, unito a quello già rinvenuto, dovrebbe raggiungere indicativamente l’ammontare di un chilo e mezzo.

L’eroina, destinata ad alimentare il traffico empolese degli stupefacenti, avrebbe fruttato sul mercato all’incirca centomila euro. Gli spacciatori sono stati quindi arrestati e, al termine delle formalità di rito, sono stati condotti presso la casa circondariale di Firenze “Sollicciano”, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

 

 

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