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Rilettura del "Malato immaginario" di Molière: il concorso per gli studenti di Medicina

Si può partecipare con elaborati scritti, podcast, video e brani musicali. Scadenza il prossimo 30 settembre

Una rilettura del Malato Immaginario per stimolare gli studenti a mettere a fuoco una visione più moderna dell’essere medico. Porta la firma dell’Unità di Ricerca Interdipartimentale "Letteratura, Medicina e Scienze", tra il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica e il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze il concorso aperto agli studenti del corso di laurea in Medicina e Chirurgia fino al prossimo 30 settembre.

Il bando prevede che i partecipanti attraverso un’opera di ingegno (un testo narrativo o teatrale, un video, un podcast, un brano musicale) si confrontino con alcuni grandi temi del capolavoro di Molière di cui ricorrono i 350 anni dalla scomparsa: il rapporto medico paziente; la fiducia/sfiducia nel medico e nella medicina; la complessità/chiarezza del linguaggio medico; l’etica del medico; l’ipocondria; l’effetto placebo.

Il concorso, che mette in palio un premio di 500 euro, è offerto da Donatella Lippi, docente di Storia della Medicina e Medical Humanities, e l’Associazione Amici Istituto Francese di Firenze, grazie a Barbara Innocenti, docente di Lingua Francese e coordinatrice dell’Unità di Ricerca Interdipartimentale "Letteratura, Medicina e Scienze".

"Molière ha uno sguardo critico sulla figura del medico e sulla pratica della medicina che trova forse spiegazione nelle personali esperienze negative che sentiva causate dall’imperizia dei medici – spiega la presidente della Scuola di Scienze della Salute Umana Betti Giusti - questo concorso per i nostri giovani può rappresentare un’occasione per riflettere sulla professione seconda una visione più matura e consapevole".

"Il corso di laurea in Medicina e Chirurgia - spiega la presidente Linda Vignozzi - sta lavorando con il Teaching Learning Center di Ateneo e con l'Unità di Ricerca Letteratura, Medicina e Scienze per creare attività formative che potenzino anche le soft skills (competenze trasversali per saper essere medico), la capacità di comunicare con il paziente, il rispetto, l’empatia ed il lavoro di squadra".

Maggiori informazioni sono disponibili Qui

Fonte: Università di Firenze - Ufficio stampa

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