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Aggressione a tre agenti penitenziari alle Sughere, sgomento dal sindacato

"Oramai siamo in presenza di una escalation di situazioni e vicende critiche senza fine, che vedono il loro apice in un’altra aggressione nei confronti di tre poliziotti penitenziari, verificatasi in questi ultimi giorni per opera di più detenuti, che, sembrerebbe, senza valide motivazioni si siano scagliati violentemente verso il personale di turno", questo è quanto dichiarano le Organizzazioni Sindacali rappresentative del Corpo.

"Solo grazie all’alta professionalità dei malcapitati operatori la situazione non è degenerata. I Poliziotti penitenziari dell’Istituto labronico delle “Sughere” – aggiungono i Sindacati - sono operatori dello Stato, chiamati a svolgere il proprio dovere sempre ed in ogni condizione, ma che in ragione di ciò, durante il proprio servizio, debbano esser oggetto di ogni sorta di aggressione verbale sin anche fisica, riportando ferite che hanno necessitato talvolta l’invio urgente in Ospedale, crediamo sia un limite intollerabile!".

"A rincrescere maggiormente, questa volta, oltre alla gravità degli episodi in sé, è la notizia che, a quanto ci risulta - riferiscono dal Sindacato - sia stato riconosciuto un beneficio di legge pari a 45 giorni di liberazione anticipata ad un detenuto che in un recentissimo passato è stato protagonista di più atti di violenza sugli operatori! Questo fa pensare che l’osservazione delle persone detenute non è sempre svolta in modo affidabile o è manchevole di elementi essenziali alla valutazione del comportamento e di conseguenza si ottiene il risultato di una gestione fallimentare".

"Siamo veramente preoccupati – concludono le Organizzazioni Sindacali - per il clima di violenza che ormai si respira all’interno della struttura e auspichiamo che la stessa preoccupazione sia anche quella dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria, a cui chiediamo fermamente di intervenire con concretezza, disciplinarmente e con il trasferimento dei soggetti violenti, per placare questi episodi, prima che abbiano sulla coscienza qualcosa di irreparabile".

Fonte: UIL PA Polizia Penitenziaria

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