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Primo Maggio, l'invito a partecipare: "Popolo dell'Empolese Valdelsa scenda nelle piazze di lotta"

(foto gonews.it)

Lunedì prossimo i lavoratori e le lavoratrici, i pensionati e i cittadini, torneranno in piazza per celebrare il Primo Maggio. Il Primo Maggio è, e deve essere, una festa di tutti, una festa di popolo, in cui il mondo del lavoro rivendica le proprie priorità. Come CGIL invitiamo tutti a partecipare, singolarmente, con le bandiere del sindacato, ma anche rivendicando ed esponendo le proprie appartenenze politiche e associative.

La piazza del Primo Maggio è una piazza di tutti e tutte, purché si riconoscano nei valori della Resistenza e dell'antifascismo, ed è per questo che, come Organizzazioni sindacali, abbiamo deciso di dedicare la giornata alla nostra Carta Costituzionale e abbiamo invitato l'ANPI a portare i propri saluti dal palco.

Antifascismo significa non solo curare la memoria, che troppo spesso viene corrotta e deformata, ma attualizzare il sistema dei diritti costituzionali. Significa sostenere le ragioni della pace e del cessate il fuoco nei teatri di guerra, significa accogliere i migranti in modo dignitoso e sicuro, dare piena cittadinanza e tutti i diritti civili alla comunità LGBT, solo per fare alcuni esempi.

Significa anche non dimenticare tutti coloro che lottano per i propri diritti, come ad esempio in Iran, ed è per questo che abbiamo invitato a portare i propri saluti una rappresentante del movimento "Donne vita libertà".

Difesa della Costituzione significa prima di tutto dare dignità al lavoro. Per questo invitiamo tutti coloro che scenderanno in piazza il Primo Maggio, a stare al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici, dei pensionati e delle pensionate tutti i giorni. I diritti del lavoro non sono qualcosa da festeggiare un giorno, sono una scelta di campo, una scelta politica al fianco delle classi subalterne.

Chiediamo per questo alle forze politiche e sociali di impegnarsi per un radicale cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali. Proponendo in primo luogo programmi per aumentare i salari, ridurre gli orari di lavoro, abolire il lavoro povero (riducendo a norme stringenti il mondo degli appalti, ad esempio) e la precarietà. Proponendo politiche fiscali che aumentino la pressione fiscale verso i ceti più ricchi della popolazione, le rendite e gli extraprofitti.

Proponendo politiche sociali che permettano di andare in pensione prima e diano sollievo a coloro che sono in difficoltà (a partire da chi vive della sola pensione) e rafforzino il lavoro pubblico. Proponendo politiche industriali e d’investimento pubbliche in grado di produrre una transizione ambientale sostenibile, sociale e digitale e spezzare la pervasività dei sistemi illegali nel mondo economico.

Siamo certi che ci incontreremo nelle piazze del Primo Maggio, ma l'invito ancor più importante è quello di vedervi nelle prossime piazze di lotta, a partire dal 6 maggio a Bologna, e quello, per chi ha compiti politici, di fare scelte coerenti con la centralità e la dignità del lavoro.

W i lavoratori e le lavoratrici
W il Primo Maggio
W la CGIL

Gianluca Lacoppola, Cgil Empolese valdelsa

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