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Anaao Grosseto: "Aggressioni ai sanitari, Follonica non è sicura"

(Foto di <a href="https://pixabay.com/it/users/darkostojanovic-638422/?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=563428">Darko Stojanovic</a> da <a href="https://pixabay.com/it//?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=563428">Pixabay</a>)

Mentre è ancora vivo lo sgomento tra i medici e gli operatori sanitari per l’assassinio della dr.ssa Barbara Capovani da parte di un suo ex paziente psichiatrico, continuano le aggressioni verso gli operatori sanitari. L’ultimo episodio si è verificato presso il punto di primo soccorso di Follonica, dove due infermiere ed una dottoressa sono state aggredite verbalmente e minacciate di morte da parte di un paziente.

Inizia così Anaao nel comunicato dell'Intersindacale della Dirigenza dell'area sanitaria di Grosseto.

La postazione di primo soccorso di Follonica non è nuova alle cronache per episodi analoghi, favoriti da criticità logistiche e organizzative per essere un mero servizio ambulatoriale e non un pronto soccorso. È necessario pertanto che l’Azienda, nel caso specifico di Follonica, attivi mezzi di protezioni adeguati e che si rivaluti la funzione stessa del servizio di primo soccorso.

Sulle aggressioni al personale, la Toscana è diventata un punto sensibile del panorama nazionale, una spia di tensioni sociali e del deterioramento di un sistema sanitario regionale in affanno. Che i medici e gli operatori sanitari, che stanno tenendo in piedi con i denti il SSR, debbano essere anche il bersaglio dei malumori degli utenti è ingiusto ed inaccettabile. Ed è altrettanto ingiusto ed inaccettabile che siano lasciati soli in balia di esagitati e malintenzionati.

E' necessario che tutte le forze vive della società, a cominciare dalle associazioni dei pazienti e delle associazioni del volontariato, che hanno a cuore difendere quel che resta del servizio sanitario pubblico, si ergano a difesa del personale sanitario, che non è la causa della crisi della sanità pubblica, ma la prima vittima insieme ai pazienti.

Particolarmente importante e delicato è a tal proposito il ruolo della stampa e dei media, che formano l’opinione pubblica, che dovrebbero affrontare le notizie della sanità con un sovrappiù di professionalità. Invece spesso si nota l’adagiarsi pigro sulla scia della “malasanità”, facendosi di fatto strumento di “mala informazione”.

La ripetuta comparsa nell’ultima settimana nelle pagine della stampa locale di critiche di utenti verso il pronto soccorso di Grosseto, riportate senza verifiche, dando per scontata la veridicità, e quindi elevando al rango di notizia, ciò che, volendo considerare lo stato di turbamento del paziente, è solo il vissuto dell’utente, quando non una malevola fake news, merita una riflessione da parte degli operatori dell’informazione.

Sul tema della sicurezza degli operatori è necessario che l’Azienda ponga la massima attenzione, attivando percorsi di sicurezza adeguati a cominciare dalla presenza di guardie giurate dovunque sia necessario, che certo non sono la soluzione del problema, ma possono svolgere una funzione di dissuasione.

Occorre un salto di qualità da parte dell’Azienda nell’attenzione della difesa dei propri professionisti e di tutti gli operatori, che non devono essere lasciati soli.

È arrivato il momento che l’Azienda ne assuma come obiettivo strategico la difesa, in quanto l’attacco al proprio dipendente in prima linea è un attacco all’Azienda stessa. Occorre bloccare la deriva del medico ed infermiere come vittima sacrificale e passare alla tolleranza zero verso ogni forma di aggressione, assumendo da parte dell’Azienda azioni legali verso ogni autore di aggressione o propalatore di fake news ovviamente nell’ambito della massima libertà.

Fonte: Anaao Toscana - Ufficio Stampa

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